Come ricorda la nota pubblicata dal Comitato Olimpico Internazionale, la diffusione senza precedenti e imprevedibile dell'epidemia ha visto il deteriorarsi della situazione nel resto del mondo. Ieri, il direttore generale dell'Organizzazione mondiale della sanità (OMS), Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha dichiarato che la pandemia di COVID-19 sta "accelerando". Attualmente ci sono in tutto il mondo 400mila casi di contagio, con il loro numero che sta crescendo di ora in ora.
Nelle circostanze attuali e sulla base delle informazioni fornite dall'OMS, il Presidente del CIO, Thomas Bach, e il Primo ministro del Giappone, Shinzo Abe, hanno concluso che i Giochi della XXXII Olimpiade di Tokyo devono essere riprogrammati a una data successiva rispetto a quella prevista nel 2020 - ma non oltre l'estate 2021 - per salvaguardare la salute degli atleti, di tutti i partecipanti ai Giochi Olimpici e della comunità internazionale.
Gli organizzatori avevano creduto che i Giochi Olimpici di Tokyo potessero rappresentare un faro di speranza per il mondo durante questi tempi difficili e che la fiamma olimpica sarebbe potuta diventare la luce alla fine del tunnel in cui il mondo si trova attualmente. Pertanto, è stato concordato che la fiamma rimarrà in Giappone. È stato inoltre concordato che i Giochi manterranno il nome di Giochi Olimpici e Paralimpici di Tokyo 2020.