L'ultima (vaga) minaccia della Nato a seguito dei danni riscontrati sui gasdotti Nord Stream
La guardia costiera svedese, questo giovedì, ha dichiarato di aver individuato nel Mar Baltico una quarta fuga di gas dal Nord Stream, dopo le tre segnalate in precedenza, verificatesi lunedì scorso a seguito di due distinte esplosioni hanno provocato la fuoriuscita di gas nel Mar Baltico.
L'Unione europea sospetta che le perdite siano dovute ad un sabotaggio, promettendo una risposta "robusta" a qualsiasi interruzione intenzionale della sua infrastruttura energetica.
La Nato, questa mattina, ha rilasciato in proposito una nuova dichiarazione:
"I danni ai gasdotti Nordstream 1 e Nordstream 2 nelle acque internazionali del Mar Baltico destano profonda preoccupazione. Tutte le informazioni attualmente disponibili indicano che questo è il risultato di atti di sabotaggio deliberati, sconsiderati e irresponsabili. Queste perdite causano rischi per la navigazione e gravi danni ambientali. Sosteniamo le indagini in corso per determinare l'origine del danno.Noi, come alleati, ci siamo impegnati a prepararci, scoraggiare e difenderci dall'uso coercitivo dell'energia e da altre tattiche ibride da parte di attori statali e non statali. Qualsiasi attacco deliberato contro l'infrastruttura critica degli alleati sarebbe accolto con una risposta unita e determinata".
Quale possa essere, la Nato però non lo ha specificato.