Air Italy, il primo "successo" nel 2022 del Governo dei migliori: licenziati oltre 1.300 lavoratori
La continuità territoriale con la Sardegna è offerta dalla compagnia aerea low cost spagnola Volotea che ha sostituito nel compito Air Italy, ex Meridiana, ex Alisarda.
E Air Italy? Ha chiuso all'inizio della pandemia, dopo aver avviato una campagna di espansione su nuove rotte internazionali. E i dipendenti? Fino alla fine dello scorso anno erano in cassa integrazione. Adesso sono licenziati.
Oltre 1300 lavoratrici e lavoratori abbandonati a se stessi, nel silenzio del ministero del Lavoro e di quello dello Sviluppo, con quest'ultimo che comunica la propria soddisfazione per il raggiungimento di fantomatici obiettivi raggiunti a fine anno relativi al Pnrr... buon per lui. Intanto, però, i ministri Giorgetti e Orlando non si sono accorti del primo licenziamento collettivo del 2022!
"Purtroppo il momento che temevamo e che abbiamo cercato di scongiurare è arrivato, le lettere di licenziamento dei lavoratori di Air Italy sono partite, nella totale indifferenza delle istituzioni". Questo il commento di Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl Trasporto Aereo che chiedono "un intervento immediato del Governo per bloccare la procedura e scongiurare una tragedia sociale.Più volte in questi mesi abbiamo chiesto un intervento decisivo per risolvere la situazione avanzando proposte concrete rimaste inascoltate. Con una norma in deroga alla Legge di Bilancio, infatti, si sarebbe potuto estendere la cassa integrazione a tutti i 1400 lavoratori e lavoratrici di Air Italy anche per il prossimo anno, a prescindere dalle decisioni dell’azienda. Siamo esterrefatti dalla completa inerzia del Governo e delle istituzioni davanti a questa drammatica situazione. Per altre aziende di altri settori si sono cercate soluzioni che hanno evitato il dramma. Per il trasporto aereo, invece, si registra una grave assenza del governo che sconcerta e che ci induce a programmare azioni di lotta che coinvolgano tutto il settore.Sono due anni che ci mobilitiamo con manifestazioni, presidi e scioperi per rivendicare interventi volti ad arginare la crisi di tutte le aziende del settore ma la politica ha fatto troppo poco".