E adesso Salvini sposa il nucleare
"Bene la UE, anche in Italia occorre ripensare e superare il No al nucleare pulito, sicuro e di ultima generazione, la Lega è pronta a presentare una proposta di Legge".
Questo è quanto ha scritto ieri da Matteo Salvini sui propri profili social dopo la conclusione del Consiglio europeo.
Bene. Dopo il Salvini campanilista, il Salvini sovranista, il Salvini cristiano, il Salvini militare, il Salvini poliziotto, il Salvini gourmet, ecc... adesso abbiamo anche il Salvini nucleare!
È stata sufficiente una dichiarazione della von der Leyen alla fine del Consiglio europeo che si è concluso venerdì, che Salvini ha deciso che la Lega deve sposare la svolta nucleare... naturalmente quella di ultima generazione... quella del nucleare pulito e sicuro.
A dire il vero, però, la commissaria europea ha semplicemente fatto intendere che la transizione ecologica nel campo energitico è un progresso irreversibile, dimostrato da un sempre più progressivo minor costo nella produzione di energia senza emissione di anidride carbonica, garantito da una sempre più maggiore efficienza degli impianti che la producono. Nel frattempo, però, non si può fare a meno di gas e nucleare, aggiungendo che è opportuno prevedere un loro efficientamento.
La von der Leyen non ha detto che i Paesi che non hanno il nucleare devono investire sul nucleare! Il premier Draghi, nel suo riassunto dei temi trattati al Consiglio europeo, del nucleare non ne ha fatto neppure cenno.
Ma allora perché Salvini se ne è uscito con la necessità che l'Italia adesso debba investire sul nucleare? Sarebbe interessante lo spiegasse il diretto interessato, ma non lo ha fatto. Ha scritto tre righe dicendo una serie di sciocchezze, solo per far credere a persone evidentemente più sciocche di lui di essere un leader responsabile, capace anche di governare, oltre che di far propaganda fine a se stessa per promuovere il consenso. Purtroppo per lui, però, Salvini non riesce ad essere credibile neppure appigliandosi al nucleare.
Il nucleare di cui parla, quello che viene definito di IV generazione, è una tecnologia ancora in fase di sperimentazione che non è ancora stata utilizzata su larga scala per alimentare una rete elettrica a livello nazionale, tanto che gli impianti attuali sono piccoli e, per la quasi totalità, in fase di progettazione. In base a quanto dicono gli esperti, nella migliore delle ipotesi, alcune decine di impianti "forse" potrebbero essere operativi entro il 2030.
Detto questo, veniamo all'Italia. Anche volendo seguire la strada del nucleare, partendo da zero, nella migliore delle ipotesi non potremmo avere degli impianti di nuova generazione prima del 2035. Una volta costruiti, tali impianti dovranno avere anche un periodo di ammortamento, che non può essere certo di un anno o due! Inoltre ci sarebbe da aggiungere il dove piazzare le centrali nucleari e dove collocarne le scorie che in ogni caso verranno prodotte, anche se in minima quantità... senza dimenticare che siamo ancora in cerca di un sito per conservare quelle già prodotte finora... una barzelletta che va avanti da decenni.
Pertanto, secondo Salvini, l'Italia dovrebbe "investire" miliardi di euro sul nucleare nel momento in cui dovrebbe promuovere la transizione ecologica! Ma i soldi per la transizione ecologica non dovrebbero servire per produrre energia pulita e non scorie nucleari? E se li usiamo per il nucleare che cosa utilizzeremo per ricercare e sperimentare energie alternative, sostenibili e assolutamente non inquinanti? senza parlare della centrale a fusione nucleare che sarà disponibile nel 2050 e di cui l'Italia sta costruendo il "cuore". Quello sì, è un nucleare pulito.
Di tutto questo - che è ascrivibile nei confini della banalità - il geniale Salvini non ne fa cenno, ritenendolo evidentemente inutile e noioso, poco produttivo per un ritorno immediato in termini di consenso. Sicuramente sarà così, ma a questo punto è anche lecito chiedersi come gente simile possa pretendere di rappresentare gli interessi di altre persone o, addirittura, di guidare il governo di un Paese.
Ma chi applaude Salvini - e non solo lui, sia a destra che a sinistra - queste elementarissime considerazioni se le è mai poste?