235 i nuovi casi di persone contagiate dal coronavirus registrati nelle ultime 24 ore, con il totale di coloro che hanno contratto il virus che adesso è di 241.418.
 
Il numero totale degli attualmente positivi è di 14.621, 263 in meno rispetto a ieri. Tra i positivi, 71 (8 in meno rispetto al dato precedente) sono in cura presso le terapie intensive, 940 (16 in meno) sono ricoverati con sintomi e 13.610 sono in isolamento senza sintomi o con sintomi lievi.

Il numero complessivo di dimessi e guariti sale a 191.944, in aumento di 477 rispetto al dato di venerdì.

Oggi i morti sono 21 e portano il totale dei decessi a 34.854.

Queste le conclusioni riportate dal ministero della Salute nel settimo Report sul monitoraggio della fase 2 relative alla settimana dal 22 al 28 giugno, a cura di Istituto superiore di sanità, Ministero della Salute, Cabina di regia.

Sebbene le misure di lockdown in Italia abbiano permesso un controllo efficace dell’infezione da SARS-CoV-2, persiste una trasmissione diffusa del virus che, quando si verificano condizioni favorevoli, provoca focolai anche di dimensioni rilevanti.

Il numero di nuovi casi di infezione rimane nel complesso contenuto. Questo avviene grazie alle attività di testing-tracing-tracking che permettono di interrompere potenziali catene di trasmissione sul nascere. La riduzione nei tempi tra l’inizio dei sintomi e la diagnosi/isolamento permette una più tempestiva identificazione ed assistenza clinica delle persone che contraggono l’infezione.

Non sorprende pertanto osservare un numero ridotto di casi che richiedono ospedalizzazione in quanto, per le caratteristiche della malattia COVID-19, solo una piccola proporzione del totale delle persone che contraggono il virus SARS-CoV-2 sviluppano quadri clinici più gravi. Questo risultato, atteso in base alla strategia adottata nella fase di transizione, permette di gestire la presenza del virus sul territorio, in condizioni di riapertura, senza sovraccaricare i servizi assistenziali.

La situazione descritta in questo report, relativa prevalentemente alla prima metà di giugno 2020, è complessivamente positiva con piccoli segnali di allerta relativi alla trasmissione. Al momento i dati confermano l’opportunità di mantenere le misure di prevenzione e controllo già adottate dalle Regioni/PPAA.

È necessario mantenere elevata la resilienza dei servizi territoriali, continuare a rafforzare la consapevolezza e la compliance della popolazione, realizzare la ricerca attiva ed accertamento diagnostico di potenziali casi, l’isolamento dei casi confermati, la quarantena dei loro contatti stretti. Queste azioni sono fondamentali per controllare la trasmissione ed eventualmente identificare rapidamente e fronteggiare recrudescenze epidemiche.