La polizia israeliana ha annunciato martedì che ci sono prove sufficienti che indicano che il primo ministro Benjamin Netanyahu ha ricevuto tangenti in due diverse occasioni, agendo di conseguenza "contro l'interesse pubblico".

Le due diverse occasioni sono il cosiddetto caso 1000, in cui Netanyahu è sospettato di aver accettato le generose offerte da parte di ricchi benefattori per promuovere i loro interessi, ed il caso 2000, in cui Netanyahu avrebbe fatto diminuire la tiratura del tabloid Israel Hayom per favorire un giornale concorrente, Yedioth Ahronoth, che però avrebbe dovuto iniziare a parlar bene di lui!

Secondo la polizia, nel caso 1000, Netanyahu avrebbe ricevuto champagne, sigari, gioielli e vestiti per un controvalore di oltre un milione di shekel, circa 280mila dollari, da parte di alcuni suoi sostenitori, come il produttore cinematografico Arnon Milchan ed il miliardario James Packer. I regali sarebbero aumentati quando Netanyahu è stato eletto primo ministro. Per Netanyahu si tratterebbe, però, di "regali tra amici".

Il caso 2.000 è sicuramente più grave. Netanyahu, secondo l'accusa, avrebbe cercato di contrattare con il direttore di Yediot Aharonot articoli a lui favorevoli da parte del giornale, in cambio di una minore diffusione del tabloid gratuito Israel HaYom che già supporta Netanyahu!

Ma c'è anche un terzo caso su cui la polizia israeliana sta investigando, ma per cui non ha ancora formalizzato alcuna accusa, in cerca di ulteriori prove. Il caso 3000 è relativo alla vendita di sottomarini tedeschi Dolphins a Israele, in seguito alla quale è stato arrestato l’ex capo dello staff di Netanyahu, l’avvocato David Sharan.

Netanyahu ha reagito alla notizia senza darsene tropo peso, ostentando, almeno di facciata, la massima tranquillità... anche per quanto riguarda il suo Governo. Però, sebbene per adesso non siano previsti stravolgimenti, la destra israeliana non sembra aver accolto con indifferenza le accuse della polizia, come dimostrano le dichiarazioni del ministro dell'istruzione Naftali Bennet di Casa Ebraica: «Ricevere doni in queste proporzioni e per così tanto tempo non soddisfa le aspettative dei cittadini d’Israele. Il leader dello stato ebraico non dovrebbe proprio accettare doni dai miliardari. Non è così che si educa una giovane generazione, non è così che siamo stati educati.»