Il coronavirus si diffonde anche in  Afghanistan sia tra i civili che tra i militari, a Kabul inizia a chiudere tutto e anche a Hera.t Secondo quanto riportato dal quotidiano "Difesa eSicurezza","si teme che la Covid-19 possa colpire l'80% della popolazione e uccidere 110.000 persone.

La NATO chiede a tutti di cessare gli scontri attraverso il Generale Miller, Comandante USA della missione "Resolute Support": "Bisogna prevenire la diffusione(del virus), cosa difficile in circostanze normali, e per lo più impossibile con la violenza. Tutte le parti devono ridurre  la violenza, in modo da avere come obiettivo principale  la prevenzione della diffusione del virus tra le forze e tra il popolo afgano". 

Il virus si diffondendo rapidamente soprattutto a causa della poca igiene che c'è in molte zone dell'Afghanistan,  e  anche a cuasa della cultura che c'è fra la popolazione per cui la gente preferisce cure "casalinghe" piuttosto che muoversi e andare a farsi visitare da un medico.

A  Kabul c'è il coprifuoco e  ai cittadini è consentito uscire solo per per necessità urgenti. Lock down e coprifuoco anche a Herat dove c'è la base italiana. Una zona abbastanza a rischio  contagio questa, se sei pensa che é al confine con l'Iran: Paese che è il centro della diffusione del virus nelle zone dell'Afghanistan.   

 Sono 38 i militari NATO della missione "Resolute Support" ad avere i sintomi del coronavirus che si trovano in quarantena e che  stanno ricevendo l'assistenza dei medici. Anche 4 militari italiani (3 dell'Esercito e uno dell'Aeronautica) facenti parte  del contingente dispiegato a Herat, e che erano appena arrivati ad Herat, sono risultati positivi al COVID-19. Lo Stato Maggiore della Difesa ha precisato che "i 4 militari stanno bene e che "al momento è garantita l'operatività del contingente italiano".

I 4 militari si trovavano già in quarantena preventiva, seguendo così le direttive della NATO per la missione "Resolute Support" nel momento dell'immissione in teatro operativo, e questo dopo un accurato screening che era stato effettuato in Italia con risultati negativi.

La Difesa precisa quindi che "non hanno avuto contatti con il personale sul campo". I militari quindi sono in quarantena e sorveglianza sanitaria presso la base e gli vengono assicurate le cure dal personale sanitario militare del contingente.

Il Comando generale del contingente italiano ha attivato tutte le procedure del protocollo sanitario previsto per questa situazione e l'operatività del contingente italiano non è stata ridotta:i militari italiano continuano a fornire consulenza e supporto nell'addestramento delle forze di sicurezza afgane. Il coronavirus non ferma la loro missione.