Le parole di Donald Trump sulle donne, gli immigrati e i musulmani potrebbero avere conseguenze psicologiche negative sulle persone più fragili e, addirittura, nuocere gravemente alla loro salute mentale.

E' la conclusione cui sono arrivati numerosi psicoterapeuti statunitensi, che da alcune settimane hanno lanciato un allarme sugli effetti negativi delle sortite del candidato repubblicano alla Casa Bianca.

William J. Doherty, professore presso il Dipartimento di Scienze Sociali all'università del Minnesota, ha perfino redatto un manifesto, sottoscritto da centinaia di colleghi in tutti gli Stati Uniti per denunciare il fenomeno, usando la denominazione di Citizen Therapists, per indicare il doppio ruolo di terapeuti e di persone attente a quanto accade nella società.

A subirne le conseguenze sarebbero coloro che appartengono a minoranze etniche, uno dei bersagli preferiti dal miliardario di New York.

La volontà più volte espressa di costruire un muro al confine con il Messico, per bloccare l'ingresso negli Stati Uniti a quelli che lui definisce trafficanti di droga, stupratori e criminali, o di impedire ai musulmani di entrare in territorio americano sembrano aver turbato gli spiriti più deboli.

Ma gli effetti più preoccupanti li avrebbero avute le frasi sulle donne e le accuse di molestie sessuali apparse in questi giorni sulla stampa.

Molti pazienti vittime di traumi di natura sessuale, che non sono riuscite a guarire delle loro ferite, anche perché i loro aggressori sono riusciti a farla franca, sono rimasti inorriditi quando hanno sentito Trump vantarsi delle sue prodezze sessuali.

Quello che fa ancora più male è il tentativo di Trump di sminuire la portata di quello che racconta, riducendo tutto a semplici discorsi da spogliatoio dei maschi.

Minimizzando certi comportamenti e facendoli sembrare quasi normali, soprattutto se a farlo è un personaggio pubblico, si rischia di indurre altri ad imitarli, nella convinzione di non dover incorrere in nessuna sanzione.

Molti psicologi si preoccupano anche che si è possa innescare, e in parte questo forse è già avvenuto, un processo di normalizzazione. Le parole di Trump, si tratti di molestie sessuali o di offese di natura razziale, contribuirebbero a legittimare i peggiori istinti degli americani e a incitare all'odio nei confronti dei "diversi".

E' un fenomeno che è stato rilevato soprattutto dai terapeuti che lavorano con i giovani. Uno di loro ha riferito che un paziente gli ha raccontato che, durante una partita di pallacanestro in un liceo, in cui giocava una squadra formata da immigrati, dalle tribune si sono levati slogan come "Trump, Trump, Trump" e canti che inneggiavano alla costruzione di un muro.

Quello che è stato definito l'"effetto Trump" era già stato oggetto di uno studio condotto dalla Southern Poverty Law Center, un'associazione che svolge un monitoraggio costante dell'estrema destra e di quei gruppi che fomentano l'odio negli Stati Uniti.

Nel mese di aprile di quest'anno è stato pubblicato un rapporto con i risultati di un'inchiesta che ha coinvolto circa 2000 insegnanti, ai quali è stato chiesto quali effetti abbia avuto la campagna per le presidenziali sui loro alunni.

Più di un terzo degli intervistati ha affermato di aver notato un aumento del sentimento anti-musulmano e anti-immigrati nelle sue classi.

Un professore ha raccontato di un ragazzo che, rivolgendosi ad un compagno di scuola musulmano, gli ha detto esplicitamente di essere favorevole a Trump, perché, una volta presidente, avrebbe ucciso tutti i musulmani.

Un altro ha riferito che nella sua scuola, da quando è iniziata la campagna elettorale, l'espressione "sporco messicano" è diventata di uso comune.

Si direbbe che Trump dei danni è riuscito a farli anche prima di diventare presidente. Chissà cosa potrà accadere nel caso che venga eletto.