Il Consiglio di amministrazione dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa), riunitosi il 31 ottobre a Roma ha deciso che la contraccezione ormonale femminile potrà essere resa gratuita solamente al di sotto dei 26 anni di età, con i medicinali dispensati nei consultori o comunque in strutture pubbliche. Un orientamento che dovrà essere ora ratificato in una delibera del Cda, ma che ha già trovato l'accordo della commissione Salute delle Regioni.

In un question time, il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, aveva dichiarato:"Il Consiglio di Amministrazione dell'Aifa dovrà garantire che la gratuità della pillola anticoncezionale per tutte le donne non comporti uno sforamento del tetto della spesa farmaceutica”.

Alla dichiarazione, ne era seguita una successiva da parte del ministro della Salute, Orazio Schillaci, che aveva precisato: "Data l'importanza sociale della procreazione consapevole e specie in alcune fasce di età e di condizione socio-economica, Aifa sta valutando compiutamente la problematica relativa all'erogazione gratuita dei farmaci anticoncezionali. Valutazioni che non possono prescindere da ogni questione di compatibilità della tenuta finanziaria delle scelte operate nel settore farmaceutico, per l'impatto sulla spesa a carico del Fondo sanitario nazionale".

 Questo è il motivo di base per il quale il Cda aveva chiesto alle due commissioni tecniche di esaminare il dossier, esplorando varie opzioni di apertura alla gratuità, con i relativi costi, inizialmente stimati in 140 milioni di euro, ma ora ridotti a una cifra molto inferiore, con l'ok solamente alle donne sotto i 26 anni e attraverso un canale, quello dei consultori, che è presente a macchia di leopardo sul territorio italiano.

"Il Consiglio di amministrazione di Aifa - spiegava a maggio in un comunicato - ha preso atto che le Commissioni consultive dell’agenzia non hanno ancora elaborato precise indicazioni sulle fasce di età a cui concedere gratuitamente la pillola anticoncezionale, sulle modalità di distribuzione e sui costi per il Sistema Sanitario Nazionale nei vari scenari di adozione della rimborsabilità. Per esempio, per tutte le donne in età fertile, per le donne che versano in condizioni economicamente disagiate o per le giovani fino a 19/26 anni come avviene in alcuni Paesi europei e nelle 6 regioni italiane che offrono gratuitamente la pillola anticoncezionale”.

A seguito di ciò, le commissioni, in particolare la CPR, sono state chiamate ad effettuare degli approfondimenti, consegnati nei mesi scorsi fa al Cda, che ha dunque deciso di seguire l'esempio di Regioni come Lazio e Toscana, nelle quali la contraccezione ormonale viene già dispensata gratuitamente alle giovani fino ai 26 anni.