La salsa 'woke' in cui marcisce il vetero femminismo italiano ha ripreso ad alitare venti di guerra sciacallando sui resto del povero corpo straziato di Giulia Cecchettin.
Eppure è proprio nelle antiche terre venete, quelle che reggono la propria quotidianità su valori antichi e storici come quello della famiglia, che si è potuta percepire e toccare con mano la vera solidarietà, alla ragazza e alla famiglia.
Niente parole politiche o di circostanza, solo lacrime, fiori e tanta vicinanza, quella di altre famiglie, fondate sul senso di appartenenza, sulla presenza di un 'pater' e di una 'mater'.
Madri come Giulia non potrà mai essere, uccisa non da qualcosa di vecchio e atavico, ma dal pensiero modernista, dal desiderio di un controllo e di un possesso espresso da una società immatura e malata.
Il patriarcato anzi, più patriarcato, per questa realtà senza storia, sarebbe l'unica soluzione.