Dal Viminale anche fake news
Mi piacerebbe che qualcuno, se esiste tra gli esseri viventi, o in caso contrario tra i trapassati attraverso una seduta spiritica, mi suggerisse come assuefarmi alle intemperanze dell’arruffapopoli che, dopo aver giurato sulla Costituzione nelle mani del presidente Mattarella, è salito al vertice del Viminale.
Vorrei, cioè, potermi abituare ad un ministro dell’interno che, in un paese civile e democratico, dice ma soprattutto pensa e fa cose inconcepibili.
Per esempio, dalla sceneggiata che Salvini ha voluto rappresentare online, alcuni giorni fa, dopo la notifica dell’inoltro al Tribunale dei ministri di Palermo del dossier sul caso Diciotti con la ipotesi del reato di sequestro di persona aggravato, mi è sembrato di comprendere due cose.
La prima che, per Salvini, l’essere stato “eletto” costituisca già di per sé una licenza di onnipotenza che non ammette limiti.
Una licenza, cioè, che gli conferirebbe il potere di agire fuori ed al di sopra delle leggi nazionali ed internazionali perché la legge si identificherebbe in lui.
In secondo luogo che tutte le istituzioni poiché “non elette” dal popolo, a cominciare dai magistrati, non meritino alcun credito e possano essere irrise e disconosciute senza per questo doverne rendere conto a qualcuno.
Vorrei tanto sbagliarmi ma, purtroppo, parole ed atteggiamenti di questi giorni non lasciano dubbi.
Anzi, solo poche ore fa, al Capo dello Stato che aveva ricordato: “Nessuno è al di sopra della legge, neppure gli esponenti politici. Il rispetto delle regole è rispetto della democrazia”, il ministro dell’interno ha risposto via FB: “Per questo io, rispettando la legge, la Costituzione e l’impegno preso con gli italiani, ho chiuso e chiuderò i porti a scafisti e trafficanti di esseri umani. Indagatemi, io vado avanti! #portichiusi e #cuoriaperti”.
Cioè, vorrei capire: oltre che le ONG anche gli ufficiali e l’equipaggio della Guardia Costiera italiana, a bordo della Diciotti, per Salvini sarebbero “scafisti e trafficanti di esseri umani” ?
Non solo, ma quando ipotizza un possibile “indagatemi” significa che lui intende sbattersene del monito di Mattarella e continuare a violare le leggi?
Per questo mi sembra ancor più sconcertante il silenzio con cui Di Maio, ma soprattutto il premier Conte assista come soggiogato a questi esercizi di onnipotenza e lasci al solo Capo dello Stato l’onere di richiamare Salvini al rispetto delle regole democratiche e dello stato di diritto.
Anche perché, peraltro, in questi mesi di governo il premier dovrebbe essersi reso conto che il suo ministro dell’interno si sia impegnato solo in una guerra senza quartiere contro i migranti mentre, invece, non abbia detta una sola parola su cosa intenda fare per la lotta alla criminalità organizzata, per contrastare il propagarsi delle violenze razziste di stampo squadristico, per estirpare il fenomeno del caporalato ormai presente da nord a sud, etc., etc., etc.
Certo è che se poi, come è accaduto in queste ore, il premier Conte accetta senza fiatare che Salvini divulghi anche fake news allarmistiche perché fanno gioco ai suoi scopi propagandistici, allora è evidente come il governo del Paese sia davvero in pessime mani.
D’altra parte come non definire fake news il tweet con cui, prendendo spunto dall’episodio di un immigrato malato che si è allontanato dal centro di accoglienza di Sandrigo, nel vicentino, il ministro dell’interno arriva a sostenere “immigrato malato e in fuga, forse inconsapevole della gravità della sua condizione. Quanti casi come questo? Purtroppo la tubercolosi è tornata a diffondersi”.
Se per raccattare voti non ci si vergogni neppure di servirsi del manzoniano dagli all’untore, allora si è davvero superato ogni limite di decenza!