La buona scuola di Renzi continua a dimenticarsi di pagare le supplenze
Nel mondo della scuola, non sono stati risolti «i ritardi nel pagamento delle supplenze che continuano a verificarsi tuttora a distanza di tre mesi dai pubblici impegni presi a dicembre da autorevoli esponenti del Governo provano che quelle parole erano parole al vento e nulla avevano a che fare con la fase di transizione ad una situazione nuova ed efficiente».
Questo è quanto ha dichiarato Domenico Pantaleo, segretario generale della Flc Cgil, Federazione Lavoratori della Conoscenza.
Ma la denuncia di Pantaleo non si ferma qui. Rispetto a quanto accaduto in passato «ora si aggiunge una novità: siamo allo scaricabarile delle responsabilità fra i ministeri dell'Istruzione e dell'Economia. La situazione sarebbe da rubricare alla dimensione del comico se non fosse seria e se non implicasse una sequenza di fatti negativi che sono i seguenti: precari non pagati, segreterie scolastiche portate allo stress di un lavoro tempestivo ma poi non raccolto dalle superiori autorità amministrative, clausole contrattuali violate, sistema informatico in perenne ritardo e in costante, ma mai esaurito, adeguamento».
Questa appare un ulteriore testimonianza di quanto siano diverse dalla realtà le dichiarazioni entusiastiche del presidente del consiglio Matteo Renzi sui media dove dà tutto per già fatto ed acquisito, quando, addirittura, dei lavoratori si vedono costretti a ricorrere alle vie legali per far valere un diritto che dovrebbe essere garantito... dallo Stato!