Durante la campagna elettorale, Trump aveva utilizzato tra i suoi cavalli di battaglia il muro da costruire al confine con il Messico. Muro, il cui costo sarebbe poi stato pagato dal Messico.

Il costo che Trump, da candidato, aveva ipotizzato per la sua costruzione, d'altronde di mestiere fa l'immobiliarista e di costruzioni dovrebbe saperne qualcosa, si aggirava intorno ai 12 miliardi di dollari.

Il confine tra Stati Uniti e Messico è lungo pressappoco 3000 km. Di questi sono stati fortificati poco più di 1000 km. Pertanto, ne restano da fare 2000.

Donald Trump, dopo essere entrato in carica come predsidente, ha annunciato che la sua amministrazione sta lavorando al progetto e che presto sarà presentato. La Reuters è riuscita a darci un'occhiata in anteprima e questi sono i veri numeri del muro.

Il costo reale stimato per i 2000 km di muro e recinzioni metalliche che dovranno separare Stati Uniti e Messico è di 21,6 miliardi di dollari, quasi 11 milioni di dollari per chilometro, praticamente quasi due volte rispetto a quanto annunciato in campagna elettorale. Però, secondo analisti del settore, il costo finale potrebbe essere addirittura più alto, intorno ai 25 miliardi di dollari.

In base alla time line del piano in preparazione, il Congresso sarà chiamato a decidere sul progetto tra aprile e maggio di quest'anno. Ricevuto il via libera, la costruzione inizierà a settembre, prima con due piccoli lotti, per poi procedere al rimanente e concludersi nel 2020.

Donald Trump ha assicurato che il Messico si dovrà accollarne i costi di costruzione. La risposta arrivata da Città del Capo è stata un no secco. Ma non per questo Trump si è perso d'animo. Infatti, per finanziare il muro, il neo presidente aumenterebbe i tassi doganali attuali sulle merci provenienti dal Messico, innescando così, come è facile prevedere, una guerra commerciale tra i due paesi.