Ci siamo, e ora per gli scafisti sarà vita dura! Già, ma chi sono poi questi scafisti? Dovrebbero essere persone che “per mestiere” e per guadagno pilotano le imbarcazioni per traffici illegali. Avete presenti i piloti di quei fuoribordo da urlo che fanno la spola in adriatico con carichi di droga e contrabbando?
Ma questa cosa mi fa pensare: uno che lo fa per mestiere si imbarca consapevolmente su una di queste bagnarole che non tengono il mare manco per miracolo, e sapendo che se anche riuscisse ad arrivare mica può tornare indietro e rifare il viaggio altre volte? Mica lo rimpatriano, se lo rimpatriano, una volta al mese.
Più facile pensare che il “nostro scafista” sia in questi casi uno di quei disgraziati che tentano la sorte; uno magari un po' carogna di suo, che si fa scontare il prezzo, con un Gps e due taniche a bordo e ci prova a far la traversata, per scappare anche lui.
E ora, con la lotta dura senza paura, rischia pure fino a trent’anni di galera? Sono questi quelli che dobbiamo combattere inseguendoli in ogni angolo della terra?
Non lo sappiamo che chi ci guadagna in questo traffico non è certamente a bordo, a rischiar la pelle, ma tranquillamente in grisaglia e a casa sua contar mazzette?
Ma che farci, anche questa è la solita Salvinata, muso duro, fronte alta e petto in fuori a difendere i confini nazionali. Io, per parte mia, lo manderei moschetto in spalla a far la spola e vedetta sui passi alpini orientali.