Dopo aver incontrato il presidente Herzog, il segretario di Stato USA, Antony Blinken, ha avuto un faccia a faccia a Gerusalemme con il primo ministro Netanyahu. Successivamente la riunione è stata allargata ad altri collaboratori del premier e all'ambasciatore degli Stati Uniti.

Cosa si siano detti non è ancora stato ufficialmente comunicato. Il contenuto del colloquio con Herzog, invece, è stato riassunto come ultima possibilità - secondo Blinken - di arrivare ad un cessate il fuoco e al rilascio dei detenuti israeliani a Gaza

In precedenza, Hamas ha dichiarato che le ultime modifiche al piano di Biden, cercano di soddisfare i desiderata di Netanyahu, ma non danno garanzie sulle condizioni minime richieste dal movimento e indicate tra l'altro dal presidente americano alla presentazione dell'accordo nel maggio scorso... a partire dalla cessazione delle ostilità fino al ritiro dell esercito israeliano dalla Striscia.

Nei colloqui tra le delegazioni ancora presenti a Doha - il prossimo incontro è previsto per il fine settimana in Egitto, al Cairo - Egiziani e israeliani avrebbero fatto un passo avanti nella gestione del controllo della linea di confine tra Gaza ed Egitto. In relazione alle richieste di Hamas, però, nessuno fa saper niente.

E nessuno, a partire dagli USA, ha niente da dire sugli omicidi che lo Stato ebraico continua a compiere nella Striscia bombardando residenze civili e massacrandone gli abitanti. Attacchi che nelle ultime ore si sono pure intensificati, tanto che il numero dei morti palestinesi dal 7 ottobre ha superato abbondantemente i 40mila.

No avendo la possibilità di aggredire il nemico con le stesse armi, Hamas oggi ha ammesso la paternità di un tentativo di attacco (forse) suicida che è avvenuto ieri a Tel Aviv, dove un uomo è saltato in aria per lo scoppio (quasi certamente accidentale) della bomba che trasportava in uno zaino. Il movimento di resistenza palestinese ha dichiarato che l'attentato è stato organizzato in collaborazione con le Brigate al-Quds, l'ala armata della Jihad islamica palestinese.

Nella sua dichiarazione, Hamas ha fatto sapere che attentati simili si ripeteranno finché continuerà il massacro a Gaza.

Ieri il presidente colombiano Gustavo Petro ha firmato un decreto presidenziale che vieta le esportazioni di carbone verso Israele, nel tentativo di fare pressione sul governo Netanyahu affinché ponga fine alla guerra a Gaza.

L'iniziativa del presidente colombiano - da allargare a qualsiasi settore economico da parte di tutte le nazioni che si definiscono democratiche - è l'unica vera arma per fermare il genocidio di Israele nei confronti del popolo palestinese... e non certo quanto ipocritamente fanno Stati Uniti ed Europa che invitano lo Stato ebraico ad un cessate il fuoco e poi continuano a fornirgli le armi per proseguire a sterminare uomini, donne e bambini... palestinesi.