Prendi due paghi tre - La recensione di Francesca de Carolis
di Francesca de Carolis
Passata pre-vigilia di Befana (in attesa che la vecchia strega ci faccia ancora una volta la cortesia di portar via come da proverbio le presunte feste) leggendo un sorprendente libretto: “Prendi due e paghi tre”, edito da StradeBianche di Stampa Alternativa. E già il titolo… Il sottotitolo specifica: “le tragiche avventure del commesso Leopoldo Canapone”. L’autore Enrico Mattioli, che commesso è stato davvero… e ci regala un racconto spietato, a tratti esilarante, a tratti drammatico, di questo mondo dove tutti noi diventiamo merce…
Eh, sì, perché Leopoldo Canapone lavora alla cassa di un supermercato di un centro commerciale. E il suo impegno ostinato, da ex sindacalista per quanto intristito e deluso, è disincentivare i clienti. Un modo per resistere a un sistema impossibile, con “turni massacranti, soprusi, provocazioni e ostilità”. Che lo fa essere il dipendente con il maggior numero di provvedimenti disciplinari…
Leopoldo Canapone. Una vita privata isterilita di affetti, ma affollata di passeggeri rapporti, anche questi, sembra, veloci e superficiali, che pure sono altro tassello della trappola del consumo. Che è il nostro mondo dove anche l’arte sembra asservita alla pubblicità. Mentre i libri, che il centro commerciale offre, sono per lo più come i cine-panettone che nessun Natale ci risparmia. Libri-panettone, li definisce sconsolato Canapone. E come dargli torto?
Anche il mondo del sindacalismo attraversa queste pagine con il sospiro degli sconfitti. Soffio troppo debole per spegnere la rabbia sociale che ribolle alle porte e fra le scansie di quel non luogo che è il centro commerciale, ma che pure rimane fra queste ingabbiata.
Una scrittura sferzante, questa di Enrico Mattioli, che non media. Pulsa come il battito del cuore di animale in trappola. E forse soprattutto per questo mi è piaciuto tanto il suo racconto. Perché ha una sua bella idea della letteratura il nostro autore: “Sulla quarta di copertina bisognerebbe scrivere che la letteratura uccide e fa male allo stato di coscienza. Se i libri fossero libri dovrebbero essere vietati”. Già, se fossero libri… (mi è venuto in mente che quando ho letto “La città del sole”… straordinario, rivoluzionario… ho pensato… .“e ti credo che Campanella è finito nelle peggiori galere…)
A margine. A un certo punto il caso regala al nostro eroe un momento di notorietà, e quindi qualche intervista fra riviste e tv, e questa diventa occasione per raccontarci di un’altra trappola, quella dell’informazione falsata dei talk show, che tutto deforma, dove la linea è “ma che dice?! non prenda iniziative! Non pensi… conduco io..”. Insomma qui tutto si tiene.
“Fancazzista” viene definito il nostro Leopoldo dalla frustrata-presunta mantide- direttrice del Centro commerciale (alla fine anche lei una sconfitta). Ma in realtà l’idea di un impegno, e forte, Leopoldo Canapone l’ha ben chiara (oltre quello di disincentivare i consumi): lasciare un segno del suo passaggio. Con un libro.
“Devo scrivere di un posto da dove non si scappa, un posto abitato da zombi che hanno un codice di riconoscimento sottopelle. Il cielo è di plastica, nelle strade la luce è artificiale, la conformazione fisica del territorio è ricostruita. Un posto dove l’unico sentimento è suscitato dagli assortimenti del supermercato.(…) Ci penso, inorridisco, ma non per l’immagine che ho creato nella mente: è solo perché il posto immaginato è dove sono già”.
Ed è il libro che ho in mano. Bellissimo regalo che Strade bianche ( e chi altri…) ha messo nella calza di questa sbrindellata Befana…
Dunque: “Prendi due paghi tre, le tragiche avventure del commesso Leopoldo Canapone” , Enrico Mattioli. Come tutte le pubblicazioni di stradeBianche , scaricabile on line
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