Le prime proiezioni di voto danno Emmanuel Macron vincente con il 65% delle preferenze, contro il 35% di Marine Le Pen. Intorno a questo dato, anticipato già nel pomeriggio dai soliti istituiti di sondaggio belgi che non devono sottostare ad alcuna moratoria, concordano - seppur con qualche differenza nei decimali - la maggior parte dei media francesi.
Emmanuel Macron, pertanto, è con ampio margine il nuovo presidente della Francia.
La percentuale dei votanti, non definitiva, si aggira intorno al 75%, forse addirittura inferiore. Questo è l'altro dato che è da sottolineare. Anche se, a prima vista, il 75% indicherebbe una buona affluenza, non è così per le presidenziali francesi dove il numero dei votanti è sempre stato vicino all'80%, anche al ballottaggio. Solo nel 1969 si registrò un'affluenza inferiore nel duello tra Pompidou e Poher.
Ma oltre all'astensione è da aggiungere come negativo anche il dato relativo alle schede bianche, anch'esso - a quanto è stato anticipato - alquanto significativo.
Entrambi i fattori confermano che non si è creato un fronte anti Le Pene, come avvenne per le presidenziali che incoronarono presidente Chirac. Una parte dei sostenitori di Fillon e di Melenchon ha, pertanto, preferito non votare o votare scheda bianca.
Ma le elezioni francesi, nonostante tutto, non sono finite oggi. A giugno vi è l'appuntamento per eleggere i deputati dell'Assemblea Nazionale e, viste le premesse, sarà un bel rompicapo per Macron individuare una maggioranza che supporti il suo governo.