Qualche annetto fa le avrebbero detto "risus abundat in ore stultorum", oggi, molto più semplicemente... "ridi, ridi, ma che te ridi".

A chi? Alla sovran primatista Meloni Giorgia, prima difensora della patria e dei patrioti, qualunque cosa vogliano significare quei termini di cui lei e il suo partito, Fratelli d'Italia, si sono appropriati definendosene unici rappresentanti.

Così, dopo aver sentenziato che il prossimo presidente della Repubblica deve essere un patriota, indicando Silvio Berlusconi come adattissimo al ruolo, la presidente di Forza Italia è tornata sull'argomento, arguendo che, grazie a lei, 

"la sinistra anti-italiana scopre finalmente il valore della parola “Patria”. Se non sono conquiste queste"...

Il problema della Meloni è che parla di patria confondendola con il nazionalismo, "inteso come tendenza politico-culturale mirante ad affermare il prestigio e la superiorità della propria nazione sul piano internazionale".

Per la Meloni, il patriota della sua Patria, è un tizio che promuove se stesso über alles, è un anti-tutto che vede solo nemici in coloro che non sono omologabili nei confini di ciò che lei ha indicato come italiano docg, in un pot-pourri che comprende anche famiglia e religione... ovviamente cristiana e cattolica.

E un patriota simile, secondo lei, dovrebbe essere eletto presidente della Repubblica, garante della Costituzione e rappresentante del nostro Paese all'estero? 

Il primo problema della Meloni è che confonde la Repubblica italiana con la Repubblica sociale italiana. L'altro è che più della metà degli italiani non condivide questa sua visione. Pertanto, che si metta a ridere è fuori luogo, anzi insensato.