Ad essere ladrona, come scandivano i cori di coloro che si incamminavano verso piazza Duomo, a Milano, adesso non è più Roma ma l'Europa, a cui i profeti del sorriso, che non possono essere accusati di appartenere all'estremismo di destra, hanno fatto sapere che la Lega non perdona.

E per fortuna che - come ha più volte ribadito Salvini nel suo intervento alla manifestazione odierna per le elezioni europee del 26 maggio - quelli che oggi erano in piazza Duomo e coloro che si sono alternati sul palco non sono estremisti di destra... altrimenti chissà che cosa avrebbero potuto dire.

Per promuovere il populismo sovranista in vista del rinnovo del Parlamento europeo, Salvini ha riunito a Milano alcuni dei suoi amici europei, politici che come lui parlano di contrasto all'immigrazione e di lotta alle lobby demoplutocratiche (ma non giudee) che affamano il popolo. Di seguito un resoconto delle loro dichiarazioni, così come riportate dalla stessa propaganda leghista.


Boris Kollar, deputato al Parlamento slovacco e Leader del Partito Sme Rodina:
«Ormai è arrivata l'ora di mandare i vecchi politici nel dimenticatoio della Storia. Avanti insieme per cambiare questa Europa».

Tomio Okamura, vicepresidente della Camera dei Deputati ceca e Leader di Svoboda a Přímá Demokracie (SPD):
«Il 26 maggio sarà un referendum per il futuro del'Europa. Tutti insieme con Matteo Salvini vinceremo!»

Gerolf Annemans, membro belga del Parlamento europeo per Vlaams Belang:
«Con il voto del 26 maggio possiamo prendere in mano il futuro di questa Europa».

Jaak Madison, deputato al Parlamento estone, Vicepresidente di Eesti Konservatiivne Rahvaerakond (EKRE):
«Abbiamo un futuro insieme, gli Stati devono difendere gli interessi dei cittadini come fa il nostro amico Matteo Salvini. Con le elezioni europee, abbiamo l'opportunità di riprenderci la sovranità su immigrazione, economia e politiche interne. Vogliamo tutti avere la possibilità di decidere il nostro futuro, valorizzando le diversità delle nostre storie, tradizioni e culture».

Laura Huntasaari, deputato al Parlamento finlandese, primo vicepresidente di Perussuomalaiset (Finns Party):
«Dobbiamo proteggere la nostra cultura, la nostra storia e i nostri confini. Sono fiera e felice di esser qui a Milano insieme a voi».

Andres Vistisen, membro danese del Parlamento europeo per il Dansk Folkeparti:
«Per me è un grandissimo onore essere qui e condividere il palco con molti altri leader europei. Ormai è ora di seguire la leadership di Matteo Salvini e dire basta a questa immigrazione incontrollata! Grazie per aver aiutato i cittadini europei ad aprire gli occhi. Insieme possiamo farcela!»

Jörg Meuthen, Membro tedesco del Parlamento europeo per Alternative für Deutschland (AFD):
«Oggi qui a Milano celebriamo la rinascita del buonsenso in Europa. Non siamo affatto anti-europei ma anzi, al contrario, noi siamo i veri europei e vogliamo cambiare questa Europa. Dobbiamo sconfiggere politicamente la troika dei tecnocrati che hanno distrutto la nostra Europa. Vogliamo più sicurezza per i nostri cittadini, e ridare alle nostre nazioni le competenze che ci hanno tolto».

Georg Mayer, membro austriaco del Parlamento europeo per il Freiheitliche Partei Österreichs (FPÖ):
«Oggi qui a Milano iniziamo una nuova era. Dobbiamo decidere se vogliamo continuare a farci invadere e islamizzare, se vogliamo perdere le nostre meravigliose culture per un'unica cultura, se vogliamo tornare padroni in questa nostra Europa. Matteo Salvini ha già fatto qualcosa di straordinario in Italia. Insieme lo faremo in Europa».

Geert Wilders, deputato al Parlamento olandese e leader del Partij Voor de Vrijheid (PVV):
«Viva l'Italia, viva la libertà. Difendiamo la libertà delle nostre nazioni. Difendiamoci dall'immigrazione e dalla minaccia islamica. Vogliono imporci le loro leggi, portarci via la nostra identità. Dobbiamo fermare l'islamizzazione dell'Europa. Il mio amico Matteo Salvini è un esempio per tutti noi, lui ha cambiato le regole e sa come dire basta. All'Europa servono più Salvini, dobbiamo eleggere nuovi leader coraggiosi per garantire il futuro e la sicurezza delle nostre nazioni e dei nostri figli. Il 26 maggio, scegliamo la libertà».

Marine Le Pen, deputato all'Assemblea nazionale francese, Leader di Rassemblement national (RN):
«Nei nostri Paesi vogliamo vivere come vogliamo noi. Ringrazio l'amico Matteo per questa grande manifestazione, che è l'atto fondatore di una grande rivoluzione pacifica e democratica verso la nuova Europa dei popoli. La nuova armonia europea si appoggia sulla libertà, libertà per ogni popolo di decidere il proprio futuro. La nostra Europa è figlia di contadini, operai, marinai, artisti, musicisti, e non accetteremo mai che ci venga tolto questo straordinario patrimonio materiale e immateriale. La grande alleanza europea delle nazioni è una cooperazione tra Stati sovrani, che rispetti la libertà dei popoli senza imporre niente di contrario ai nostri interessi. Avanti, figli delle patrie europee, il giorno della gloria è arrivato! Scriviamo il futuro dell'Europa insieme, il 26 maggio renderemo il potere ai Popoli. Con noi l'Europa rialza la testa».



Dopo i leader europei è stata la volta di Salvini che si è presentato sul palco per il discorso di chiusura.

«Questa è una giornata eccezionale - ha detto il segretario della Lega. - In questa piazza c'è gente che ama, rispetta e vive con passione e non si rassegna ad un futuro di paura e schiavitù. Noi amiamo la nostra terra i nostri figli e i nostri valori.

Noi amiamo la madonnina che ci protegge dall'alto, qui non non ci sono estremisti e ultrà della destra. Basta con i fantasmi del passato che non tornano. Noi parliamo di futuro. Qui c'è la politica del buonsenso. Gli estremisti sono quelli che hanno governato l'Europa per vent'anni nel nome della precarietà».

Poi è stata la volta dei Papi. Prima "san" Giovanni Paolo II che, a detta di Salvini promuoveva «l'Europa originaria, quella delle Nazioni, dei popoli, delle identità differenti, dell'orgoglio, ma non dell'ingresso della Turchia che non sarà mai europea.

Dobbiamo liberare questo continente - ha proseguito il vicepremier - dall'occupazione abusiva, dobbiamo riscoprire le nostre radici. L'Europa l'hanno tradita le Merkel, gli Juncker, i Soros, i Macron in nome delle multinazionali, del dio denaro, dell'immigrazione fuori controllo. Io sono orgoglioso perché stiamo costruendo il futuro, e mi impegno a difendere il mio Paese e il diritto alla vita di un intero continente, con la consapevolezza di essere nel giusto. Chi nega le proprie radici è un traditore».

E poi si lamenta se lo chiamano fascista! E dopo Giovanni Paolo II, Salvini ha rammentato un altro Papa, stavolta emerito: Benedetto XVI, definito difensore delle radici giudaico cristiane dell'Europa... a differenza di altri di cui però Salvini non ha fatto il nome.

Quindi, «no all'Eurabia da cui ci aveva messo in guardia quella grande donna di Oriana Fallaci. Robert Sarah, cardinale africano, scrisse che bisognava fare di tutto per far sì che gli uomini possano rimanere dove nascono».

E poi il fiore all'occhiello di Salvini ministro: la lotta all'immigrazione.

«La politica di questo Governo sta azzerando i morti nel Mediterraneo con orgoglio e spirito cristiano. La politica dei porti aperti tra il 2015 e il 2018 ha causato 15mila morti. La nostra politica di rigore e solidarietà ha fatto scendere le vittime a meno di mille. Diciamolo ai pochi che fanno politica dal Pulpito. Per salvare donne e bambini, dobbiamo aiutare quelle persone a casa loro. Basta schiavi, tratte e sfruttamento».

Inutile ricordare che in base ai dati riportati da un suo collega di Governo, nei primi 5 mesi dell'anno corrente, le morti in mare dei migranti che tentano di arrivare in Europa hanno quasi raggiunto la mostruosa percentuale del 25%, mentre nello stesso periodo dello scorso anno tale percentuale non raggiungeva l'1%. E per fortuna che Salvini ha uno spirito cristiano, altrimenti chissà che cosa sarebbe capace di fare!

Ma sull'argomento ha poi aggiunto altro.

«Qualcuno sta violando le regole, non rispettando gli ordini della Guardia di Finanza. Sì allo sbarco e al soccorso di donne e bambini, ma finché io sarò ministro dell'Interno quella nave [Sea-Watch 3] in un porto italiano non entra. Se ci aiuterete il 26 maggio, la difesa dei confini la porteremo a livello europeo.

L'immigrazione sulla quale siamo disponibili a ragionare è il ritorno in Italia di tutti coloro che sono emigrati per dover lavorare. Una religione che dice che la donna è inferiore all'uomo non sarà mai padrona in casa mia!»

E adesso un po' di sano vittimismo condito di molta confusione... ma nessuno ci avrà fatto caso.

«Abbiamo contro quasi tutto il sistema dell'informazione ma con voi la libertà e la vittoria sono a portata di mano. Europa delle nazioni e della democrazia. Con un Parlamento centrale, unico organo eletto.

Le élite contro i popoli, i comitati d affari contro i lavoratori, i pochi che guadagnano con queste regole europee contro i tanti che ci perdono. Siamo Davide contro Golia, ma la storia insegna che si può.

L'Europa non sono Macron e Junker, è Leonardo Da Vinci, e sono i nostri agricoltori [qualunque cosa voglia dire, ndr].

Noi siamo come Galileo: un pacifico esercito di matti, che sta difendendo il futuro dei propri figli [mah, ndr]».

E non poteva mancare la politica interna...

«Noi stiamo governando per gli italiani, e garantisco che finché la Lega sarà al governo le tasse non aumenteranno. Se date alla Lega la forza di essere prima in Italia e in Europa, io prometto che in Italia si pagherà il 15% di tasse e non un Euro di più. L'unico modo per fa ripartire l'economia è ridurre la pressione fiscale, dateci la possibilità di farlo. Avevano già detto che non si poteva toccare la legge Fornero, ma la stiamo smontando pezzo per pezzo... volere è potere!»

Come si concili quanto sopra riportato con i 49 milioni rubati agli italiani, un sottosegretario indagato per corruzione e una giunta comunale a guida leghista in carcere per voto di scambio, Salvini non lo ha spiegato.

In compenso, però, ha parlato di lotta alla mafia... era giusto rammentarla, anche se non è ben chiaro come finora tale lotta sia stata condotta, visto che la Lega promuove il voto clientelare, favorisce l'assegnazione di appalti senza bandi di gara ed è contraria alla liberalizzazione della cannabis, che è una fonte di guadagno enorme per la criminalità organizzata. Nonostante ciò, ha scomodato Giovanni Falcone.

«Oggi sarebbe l'ottantesimo compleanno di un grande uomo che lottata davvero contro la mafia. Giovanni Falcone. E spero di onorarlo combattendo i mafiosi paese per paese».

Conclusione con l'invocazione di aiuto a sei sante, naturalmente europee, e al cuore immacolato di Maria... che dovrebbero aiutarlo a far diventare la Lega il partito più votato in Europa.