Nel nord-est della Repubblica Democratica del Congo (RDC), un campo per sfollati nella provincia di Ituri, tra domenica notte e lunedì mattina, è stato fatto oggetto di un attacco che ha causato la morte di almeno 46 civili, di questi 23 erano bambini.

Cecilia Thiam, Direttrice della risposta umanitaria di Save the Children nella Repubblica Democratica del Congo, ha espresso profondo sconcerto per quanto accaduto:

"Siamo sconvolti e devastati dall'attacco insensato a un campo di sfollati nel nord-est della Repubblica Democratica del Congo, che ha causato la morte di almeno 23 bambini. I sopravvissuti hanno riferito di aver visto corpi sparsi per il campo. I bambini sopravvissuti, che sono fuggiti terrorizzati nel cuore della notte, avranno visto cose che nessun bambino dovrebbe mai vedere. Alcuni potrebbero aver assistito all'uccisione di genitori, amici e coetanei".

Questo tragico episodio pone l'accento sul peso del conflitto che i bambini del nord-est della RDC devono sopportare. Sono vittime di terribili violazioni che, oltre agli omicidi, comprendono aggressioni sessuali, rapimenti e reclutamenti forzati da parte dei gruppi armati. La sofferenza di coloro che sono stati testimoni o feriti in questo attacco potrebbe durare per anni. È imperativo che tutte le parti coinvolte nel conflitto si impegnino affinché i bambini non siano mai presi di mira e che i responsabili di tali brutalità siano assicurati alla giustizia. L'impunità nei confronti di queste violazioni dei diritti dei minori alimenta l'accettazione di tali crimini e può creare cicli di violenza.

La situazione umanitaria nella RDC è estremamente critica, con oltre 26,4 milioni di persone che necessitano di assistenza, corrispondente a circa un quarto della popolazione totale del Paese. Tra queste persone bisognose, ci sono 14,2 milioni di bambini che vivono nella paura e nelle conseguenze di un conflitto che perdura da quasi tre decenni. I bambini pagano il prezzo più alto di questa tragica situazione.