Il dato congiunturale del commercio estero, a novembre 2019, ha fatto registrare una flessione delle esportazioni pari al -4,2%, mentre l'andamento delle importazioni non ha subito variazioni rispetto al mese precedente. Il calo dell’export rispetto ad ottobre è dovuto ad una diminuzione delle vendite verso i mercati extra Ue (-8,1%), mentre quella verso l’area Ue è più contenuta (-0,9%).

Nel trimestre, periodo settembre-novembre 2019, le esportazioni crescono del +1,4%, mentre le importazioni diminuiscono del -0,6%.

Il dato tendenziale, a novembre 2019, vede l'export diminuire del -3,2%, sia nell’area extra Ue (-3,7%), sia in quella dei  paesi dall’area Ue (-2,7%). Diminuzione tendenziale che investe anche l’import (-5,9%), determinata dal forte calo registrato per i mercati extra Ue (-10,6%), mentre per i paesi dell’area Ue la flessione è meno ampia (-2,7%).

Su base annua, i paesi che contribuiscono in misura più ampia alla flessione delle esportazioni nazionali sono Stati Uniti (-10,5%), Spagna (-10,8%), Germania (-4,5%), Regno Unito (-8,7%) e Cina (-15,5%), mentre si registra un incremento delle vendite verso Svizzera (+11,4%), Francia (+2,5%), Giappone (+17,8%), Belgio (+9,2%) e Turchia (+13,3%).

Il surplus commerciale a novembre 2019 è stimato in aumento di 897 milioni di euro (da +3.975 milioni a novembre 2018 a +4.872 milioni a novembre 2019). Nei primi undici mesi dell’anno l’avanzo commerciale raggiunge +47.909 milioni (+83.331 milioni al netto dei prodotti energetici).