"[Ho registrato tutto] perché il ministro mi ha detto una frase che mi ha colpito molto. Ha detto ‘Io sono il ministro, io sono un uomo, io rappresento l'istituzione e in futuro nessuno crederà a tutto quello che tu dirai". "Confermo che il ministro è un po' confuso. Perché il giorno prima ha detto che nelle nostre chat potevano esserci solo delle foto carine, non compromettenti e qualche cuoricino o qualche emoticon carina. Ma un conto è dire quello che ha detto il giorno prima, ovvero che ci sono delle chat blande, un altro è dire che ci sono delle chat con una persona con cui hai una relazione. Con una persona con la quale ho una relazione non mi scambio solo delle foto innocenti ed emoticon. Parliamo della nostra vita personale quotidiana. Semmai posso scambiarmi anche qualche messaggio più piccante"."Chi si richiama ai valori dell'essere donna ha il diritto e il dovere di difendere la propria dignità come ha fatto l'altra persona [Giorgia Meloni, ndr] quando ha interrotto una relazione profonda tramite un post sui social, dopo che il compagno aveva violato un sentimento d'amore. Mi chiedo perché io vengo trattata con arroganza, additata senza nome e cognome. I comportamenti sessisti vanno sempre denunciati, come ha fatto lei anche utilizzando i social perché una donna deve proteggere la propria dignità indipendentemente dal ruolo che ricopre. Non si può rivendicare la dignità di una donna, offesa nei sentimenti, a fasi alterne".
Questi alcuni "approfondimenti" pubblicati oggi da La Stampa nell'intervista a Maria Rosaria Boccia, che vanno ad "integrare" quanto anticipato ieri dallo stesso quotidiano.
Ma rimangono molti i punti da chiarire nel rapporto Sangiuliano Boccia, in relazione non tanto ai fatti personali, che riguardano esclusivamente la sfera privata e che - se interessata - investono solo la sensibilità della moglie del ministro, ma in relazione a quelli pubblici.
Il 1 luglio, la dottoressa Boccia annunciava una conferenza presso Sala stampa della Camera dei Deputati che si sarebbe tenuta un paio di giorni dopo da titolo "La Politica dei Comuni al servizio della Cultura e della Bellezza: il caso Pompei".
I partecipanti? Questo l'elenco da lei fornito:
- Gennaro Sangiuliano - Ministro della Cultura Ministero della Cultura,
- Simona Loizzo - Deputata Lega | Salvini Premier Membro commissione Cultura, Scienza e istruzione,
- Michele Schiano - Deputato Fratelli d’Italia Membro commissione Attività produttive, Commercio e Turismo,
- Angelo Deiana - Presidente CONFASSOCIAZIONI,
- Carmine Lo Sapio - Sindaco del Comune di Pompei...
e naturalmente Maria Rosaria Boccia, che si definisce "Presidente tecnico-scientifico Intergruppo Parlamentare La cultura della Bellezza: Medicina Estetica, Formazione, Ricerca e Benessere".
Millantatrice? Non pare, visto che per partecipare era pure indicata una mail con un indirizzo della Camera dei Deputati: [email protected] .
A memoria, un intergruppo parlamentare dovrebbe essere un'associazione informale tra i membri di un'assemblea parlamentare (deputati e senatori), a prescindere da camere e gruppi politici di appartenenza, per coordinarsi su specifiche tematiche d'interesse trasversale.
Quindi, per costituire un intergruppo, a regola, è necessario essere eletti in Parlamento. Vista la singolare natura dell'intergruppo citato dalla dottoressa Boccia - in genere si occupano di questioni di maggior spessore rispetto alla "cultura della belezza" - sarebbe initeressante sapere da chi, quando e perché è stato costituito e perché la dottoressa Boccia ne sia stata nominata "presidente tecnico-scientifico".
In fondo stiamo parlando della Camera dei Deputati, dove la dottoressa circolava indisturbata con i suoi Ray-Ban Meta filmando tutto ciò che le si parava innanzi, e non del salotto privato di casa Sangiuliano.
E che qualche problemuccio la vicenda lo stia creando al Governo, lo prova anche che Giorgia Meloni oggi abbia evitato di recarsi di persona - come da tempo previsto - al G7 dei Parlamenti in corso a Verona, dove era attesa dal presidente della Camera, Lorenzo Fontana, e soprattutto dalla presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola. Giorgia Meloni, all'ultimo, ha optato per una presenza in remoto, per evitare domande e spiegazioni. Ciò potrebbe far ritenere che le dimissioni presentate dal ministro Sangiuliano qualche giorno fa siano sul punto di essere accettate.