FCA e SAT, la Commissione UE bacchetta il ministro Delrio
Il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio è stato in contatto ieri con la Commissaria per il mercato interno Elzbieta Bienkowska, telefonicamente e attraverso comunicazioni scritte, sottolineando che non si condividono i presupposti su cui è stata proposta alla Commissione di avviare una procedura di infrazione al Governo italiano per Fca.
Il Ministro ha rappresentato la necessità di rinviare l’avvio della procedura di infrazione, in attesa che si possano fornire ulteriori chiarimenti, oltre alla copiosa documentazione già fornita, peraltro mai richiesti al Governo italiano dopo la chiusura della commissione di mediazione Italia Germania sul caso emissioni Fca da parte dei servizi della Commissione.
Il Ministro afferma anche che le spiegazioni fornite in Commissione di mediazione, hanno tra l’altro evidenziato il corretto comportamento dell’Autorità di omologazione e i miglioramenti prodotti autonomamente da Fca sui propri veicoli, pur in assenza di dispositivi illegali.
Il Ministro inoltre evidenzia che “Contrariamente a quanto dichiarato dai vostri uffici, le autorità italiane hanno escluso fin dall'inizio la presenza di dispositivi illegali sui modelli Fiat sia nelle versioni originali sia in quelli ricalibrati. Durante il processo di mediazione abbiamo sottolineato che Fca ha avviato volontariamente una campagna di ricalibratura a febbraio 2016 per migliorare le performance delle emissioni, ben prima che la Germania ci informasse dei risultati emersi dai loro test”.
Afferma anche: “Mi è spiaciuto apprendere che nonostante tutte le informazioni dettagliate fornite alla Commissione e alla Germania, intendiate aprire la procedura d'infrazione. Ciò è particolarmente deludente” aggiungendo che nessuna nuova richiesta di chiarimenti è arrivata finora.
Il Ministro Delrio conclude infine che: “Considerato che dopo la fine del processo di mediazione, dagli uffici della Commissione non abbiamo ricevuto nessuna richiesta di ulteriori informazioni rispetto a quelle già fornite nei mesi precedenti si chiede di rimandare l’ avvio della proceduta di infrazione in attesa di ricevere una lettera di richiesta di chiarimenti sulle questioni sollevate dai vostri uffici competenti, come concordato durante l'ultima conversazione telefonica”.
Con il comunicato sopra riportato, il ministro Delrio ha risposto al comunicato rilasciato dalla Commissaria Bienkowska con cui l'Italia veniva informata dell'avvio di una procedura d'infrazione delle norme europee per aver consentito alla Fiat Chrysler Automobiles group (FCA) l'omologazione di un sistema di controllo delle emissioni inquinanti dei loro autoveicoli che violerebbe le normative europee.
A differenza di quanto sostiene Delrio, nel comunicato inviato da Elżbieta Bieńkowska si dichiara che l'Italia ha presentato le proprie deduzioni al caso sollevato lo scorso settembre dal ministro dei trasporti tedesco e che queste sono state esaminate.
Però, secondo quanto si afferma nel testo, la strategia di controllo delle emissioni adotatta da FCA aggirerebbe le normative europee che prevedono invece un'applicazione rigida delle regole. Adesso, l'Italia ha due mesi di tempo per rispondere e trovare una soluzione. L'ironia sta nel fatto che tutto questo riguarda un'azienda che non è neppure italiana!
Ma i guai per Delrio non finiscono qua. La Commissione Europea ha denunciato l'Italia alla Corte di Giustizia dell'UE per aver esteso a 18 anni la concessione di Società Autostrada Tirrenica p.A. (SAT S.p.A) per la gestione della autostrada A12 Civitavecchia-Livorno senza effettuare una gara d'appalto.
Su questa vicenda, però, il ministro Delrio non ha fornito alcuna spiegazione.