Onde gravitazionali scoperte dagli scienziati di LIGO
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E ancora una volta Einstein aveva ragione. Questa volta si tratta della conferma della esistenza delle onde gravitazionali. Sembrerebbe, infatti, aver avuto successo un esperimento, condotto negli Stati Uniti, dall'appellativo di LIGO (Advanced Laser Interferometer Gravitational-Wave Observatory), che, utilizzando dei rivelatori posti a a Hanford, nello stato di Washington, e a Livingston in Lousiana, avrebbe osservato la presenza di onde gravitazionali.
Nel 1915, nella sua teoria della relatività generale, ALbert Einstein aveva predetto l'esistenza di onde prodotte da eventi estremamente violenti, come, ad esempio, delle collisioni fa due buchi neri. Diffondendosi, le onde gravitazionali comprimono e stirano lo spaziotempo, causando una sorta di increspature, come quelle prodotte da un sasso lanciato sulla superficie di uno stagno. L'obiettivo di LIGO era proprio quello di evidenziare questo effetto misurando, con dei raggi laser, piccolissime variazioni nella lunghezza di due tubi di 4 chilometri.
Le onde gravitazionali consentirebbero agli astronomi di osservare il cosmo come mai era stato possibile fin ora. Generate nei posti più strani in natura, come ai bordi dei buchi neri all'inizio dei tempi, aprirebbero "una nuova finestra" sull'universo. Si è espresso in questi termini Lawrence Krauss, un cosmologo dell'Arizona State University, che è stato colui che ha diffuso la notizia con un tweet.
Mancano, tuttavia, conferme ufficiali. Sembrerebbe, però, che gli scienziati di LIGO abbiano già pronta una documentazione, per ora solo ad uso interno, ma pronta per essere pubblicata. La prudenza è dovuta anche al fatto che nel 2014, altri ricercatori statunitensi, impegnati nell'esperimento definito BICEP2, avevano convocato una conferenza stampa annunciando la scoperta delle onde gravitazionali, ma, secondo dei loro colleghi, il segnale rilevato poteva essere dovuto alla cosiddetta polvere spaziale.