L'Italia sembra finalmente essersi accorta che la situazione internazionale, non lontano dai suoi confini, ha raggiunto un livello di tensione così elevato che non si era registrato da tempo.
Ieri, è stata la volta del premier Conte che ha informato gli italiani di aver avuto una lunga conversazione telefonica con la cancelliera Merkel, nel corso della quale ha parlato di Libia, Iran e Iraq.
"Su entrambi gli scenari - ha riportato Palazzo Chigi - è stata confermata l'esigenza di uno stretto raccordo europeo e di un costante coordinamento sia a livello di Ministri, sia di Capi di Stato e di Governo. Sulla Libia è stata ribadita la necessità di elevare al massimo la pressione diplomatica per promuovere quella soluzione politica che si vorrebbe affrontare nel corso della programmata Conferenza di Berlino. Su Iraq/Iran è stata condivisa l'importanza di mantenere il necessario impegno a favore della stabilizzazione della Regione e del contrasto al terrorismo, nel rispetto della sovranità irachena. Il Presidente e la Cancelliera Merkel si sono riservati di mantenere uno stretto contatto anche nei prossimi giorni".
Sempre sugli stessi temi, il presidente del Consiglio ha poi avuto un colloquio telefonico con il Principe ereditario degli Emirati Arabi, Mohamed bin Zayed Al Nahyan.
Dopo Conte ieri, oggi è toccato al ministro degli esteri Di Maio essere protagonista a Bruxelles, dove insieme agli omologhi di Francia, Germania e Regno Unito ha partecipato ad un vertice straordinario convocato dall'Alto rappresentante dell'Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell, durante il quale sono stati discussi i dossier relativi a Libia ed Iran.
Secondo quanto riassunto ai media da Borrell, nella riunione odierna è stata concordata una dichiarazione congiunta in cui si chiede che "si fermi ogni ulteriore escalation di violenza in Libia e l'interferenza di forze esterne, riferendosi alla Turchia.
"La Libia è una questione prioritaria per l'Ue e siamo attivamente coinvolti con i maggiori attori" perché si possa arrivare ad un dialogo politico tra le parti, in modo da escludere la soluzione militare, ha detto Borrell. Per questo "è necessario parlare con al-Sarraj e Haftar per portare direttamente a loro le nostre posizioni".
Borrell ha voluto sottolineare che "l'Unione europea non usa la forza, ma attività diplomatiche", annunciando anche che un Consiglio straordinario specifico sulla crisi tra Usa e Iran è stato convocato per venerdì.
Per quanto riguarda Di Maio, sempre sull'argomento Libia, già da domani inizierà una serie di incontri che lo porteranno in Turchia, Egitto ed Algeria.
Per ultimo, da precisare che i militari italiani in medio oriente non si stanno ritirando, come supposto da alcuni mezzi di informazione, ma solo riposizionando, come precisa in una nota lo stato maggiore della Difesa:
"La pausa delle attività addestrative e l'eventuale ridislocazione dei militari italiani dalle zone di operazione irachene rientra nei piani di contingenza per la salvaguardia del personale impiegato. Non rappresentano una interruzione della missione e degli impegni presi con la coalizione ma sono solo dipendenti dalle misure di sicurezza adottate. Gli stati di allertamento e le misure di sicurezza – continua la nota – sono decise a livello di coalizione internazionale in coordinamento con le varie nazioni partner. Al momento, il quartier generale della coalizione sta pianificando una parziale ridislocazione degli assetti al di fuori di Baghdad".