La Future Investment Initiative (FII) è una fondazione saudita senza scopo di lucro creata con un decreto del re saudita Salman bin Abd al-Aziz Al Sau, la cui gestione è stata affidata al figlio, il principe ereditario Mohammad bin Salman, presidente, tra l'altro, del Fondo sovrano saudita per gli investimenti pubblici (PIF).
La fondazione, come si legge sul sito, ha lo scopo di consentire alle "menti più brillanti del mondo" di plasmare un futuro più luminoso per TUTTI e con TUTTI, affinché le loro idee abbiano un impatto sull'umanità... in modo sostenibile.
Viste le premesse, è naturale che tra i membri del board della FII vi sia, tra gli altri, anche Matteo Renzi, fondatore del partito Italia Viva e senatore in carica della Repubblica italiana.
Inoltre, bisogna ricordare anche che ad indirizzare le menti più brillanti del mondo tramite la Future Investment Initiative, per volontà del PIF (di cui la FII è diretta emanazione), vi è anche un comitato consultivo composto da 11 membri, di cui fanno parte:
- Masayoshi Son, Ceo del gruppo giapponese SoftBank;
- Joe Kaeser, presidente e amministratore delegato di Siemens;
- Stephen Schwarzman, Ceo del private equity Blackstone;
- Mohamed Ali Alabbar, fondatore e presidente di Emaar Properties, il più grande sviluppatore quotato di Dubai;
- Ajay Banga, il presidente e amministratore delegato di Mastercard;
- Victor Chu, che dirige il First Eastern Investment Group;
- Mellody Hobson, il presidente di Ariel Investments;
- Arianna Huffington, fondatrice e Ceo di Thrive Global;
- Peter Thiel, cofondatore e partner del Founders Fund;
- Tidjane Thiam, amministratore delegato di Credit Suisse;
- Lubna Olayan, che dirige la Olayan Financing Company.
Tirando le somme di quanto premesso in precedenza, il tutto si può riassumere in questi termini. L'Arabia Saudita, dato che il petrolio in futuro non sarà più l'attuale gallina dalle uova d'oro, ha pensato di trovare altre strade per far quattrini, seguendo la via intrapresa in precedenza da Qatar ed Emirati Arabi Uniti.
A gestire il piano, il principe ereditario Mohammad bin Salman, che ha a disposizione i soldi del fondo sovrano saudita, che ha deciso di farsi aiutare nell'impresa, che dovrà produrre i primi risultati entro il 2030, da politici e imprenditori di tutto il mondo, mettendo su una sorta di "do ut des" che lascia alquanto perplessi sotto molto aspetti.
Una delle iniziative del FII è quella di promuovere la città di AlUla ed in particolare Hegra, il primo sito del patrimonio mondiale dell'UNESCO nel regno saudita (noto anche come Al-Hijr, o Mada'in Saleh/Mada'in Salih). Hegra è stata costruita più di 2.000 anni fa dai Nabatei e ovviamente può diventare meta turistica internazionale, sulla falsariga, ad esempio, del sito di Petra in Giordania.
Per promuovervi il turismo, la Commissione reale per AlUla sta formando 200 giovani sauditi su un progetto che prevede la possibilità per i turisti di esplorare i tesori culturali della zona. Per questo, reclutati dalla regione, 200 giovani si trovano adesso a Riyadh per essere formati in materia di ospitalità, apprendimento nuove lingue, storia e cultura locale...
Naturalmente, oltre alle guide, la Commissione reale per AlUla si sta già occupando anche di come farvi arrivare i turisti, ed ecco che nel marzo di quest'anno ha approvato il progetto di un aeroporto che dovrà avere perlomeno una capacità di traffico di 400.000 passeggeri l'anno.
E per farci conoscere le meraviglie di AlUla, chi meglio del nuovo columnist di Arab News? Ed ecco così che Matteo Renzi ci informa che AlUla può essere una città del futuro, oltre che del passato!
"La regione di AlUla in Arabia Saudita - scrive Renzi nel suo primo articolo per Arab News - è la prossima grande opportunità per stabilire una destinazione globale per la cultura, la storia, il patrimonio e l'ecoturismo. Con il lancio del "Journey Through Time Masterplan" da parte della Royal Commission pe AlUla, AlUla e l'Arabia Saudita stanno seguendo questo approccio inclusivo alla comunità e incentrato sulla cultura. E, come è avvenuto a Matera, la rigenerazione di AlUla sarà costruita sul rispetto della cultura del passato.Uno dei modi in cui questo viene implementato è nella Carta di sostenibilità per AlUla, che comprende la sostenibilità economica, ambientale e sociale per passare dallo sviluppo responsabile allo sviluppo sostenibile. La carta aiuta ad affrontare le sfide più urgenti del futuro (urbanizzazione, risorse scarse, cambiamento climatico) studiando e imparando dalla sostenibilità praticata dai nostri antenati.Il masterplan che guida la prima e più importante fase dello sviluppo di AlUla è supportato da ampi studi scientifici sui modelli umani e sull'evoluzione ambientale e geologica dell'area.E questa sarà cultura vivente: AlUla sarà un museo vivente. Il Progetto AlUla per lo sviluppo di una comunità inclusiva assicura che le persone della regione - custodi di valori ancestrali, tecniche e tradizioni nel corso dei millenni - sia centrale per il successo a lungo termine dello sviluppo di AlUla.Credo che questa sia la chiave per il valore di questo masterplan. Valorizza la cultura, sia in termini di ciò che un popolo crea e di come vive secondo la definizione dell'UNESCO. E AlUla potrebbe diventare una città del futuro, non solo una città del passato. Il masterplan collega il passato e il futuro di AlUla e connette la sua comunità con il mondo in un modo che rafforzerà, ispirerà e realizzerà il suo popolo e il Regno per le generazioni a venire".
Naturalmente, l'enfasi di Renzi nel descrivere il progetto è supportata dagli 80 mila dollari all'anno che riceve per far parte del board di FII e da quelli che, non è dato sapere, probabilmente gli sono dovuti per essere anche membro del consiglio della Commissione Reale per AlUla.
A questo punto, però, è sempre più lecito domandarsi per quale motivo Renzi riceva uno stipendio da senatore della Repubblica italiana se, invece di risolvere i problemi e agire nell'interesse degli abitanti del suo collegio, si adopera per favorire il turismo in Arabia Saudita. E questo non sarebbe un conflitto di interessi?