Da alcuni mesi si alternano con una variazione mai registrata in precedenza le aziende al vertice del mercato azionario americano in base alla loro capitalizzazione, legata al valore delle loro azioni.

Qualche mese fa Apple, poi Microsoft, adesso Amazon. È il sito di e-commerce che lunedì, dopo un aumento delle sue azioni del 3% (che hanno chiuso a 1.629,51 USD) ne ha visto lievitare il valore complessivo a 797 miliardi di dollari, superando di poco quello di Microsoft che, con un rialzo inferiore all'1%, si è fermata a 784 miliardi.

Amazon è la prima volta che riesce a raggiungere questo traguardo, anche se le cifre della sua capitalizzazione attuale, e lo stesso vale per le altre aziende, sono ben lontane da quelle di qualche mese fa.

Tutto è dovuto alle crescenti preoccupazioni relative alla guerra commerciale tra Usa e Cina e a quelle per l'aumento dei tassi di interesse, fattori che potranno avere conseguenze negative per l'economia mondiale, finendo per rallentare la crescita delle aziende esportatrici, come quelle che operano nel settore della tecnologia, il cui fatturato è generato in buona parte anche all'estero.

Ed è per questo motivo che il valore delle azioni negli ultimi tempi è sceso progressivamente, con i titoli tecnologici ben al di sotto dei loro massimi. Amazon, ad esempio, ha perso il 21% rispetto a settembre, quando il valore delle sue azioni aveva superato 1 trilione di dollari. Il ribasso maggiore è stato quello di Apple, il cui titolo è crollato del 37% dall'inizio di ottobre, bruciando circa 400 miliardi!

In fondo, quanto accaduto ad Apple a causa del calo di vendite in Cina, è la conferma di quanto gli investitori temevano.