Difficile capire che cosa passi per la testa di Trump e se ci sia una qualche strategia alla base delle sue dichiarazioni. Mercoledì, ancora a New York per l'annuale appuntamento dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, il presidente Usa, dopo aver incontrato il premier israeliano Netanyahu, ha detto che vuole risolvere la situazione in medio oriente durante questo mandato, che svelerà il suo piano di pace entro due o tre mesi, che una soluzione a due Stati è la sua preferita (!), ma che non si sarebbe opposto ad una soluzione diversa concordata tra palestinesi ed israeliani. Infine, ha parlato come di un grosso favore quello concesso ad Israele in relazione al riconoscimento di Gerusalemme come capitale dello Stato ebraico.

Trump non è pero entrato nel dettaglio delle sue dichiarazioni, visto che anche in una soluzione a due Stati rimarrebbero da definire punti cruciali come, ad esempio, quello di Gerusalemme, che entrambe le parti considerano come capitale dei rispettivi Stati, e quello degli insediamenti israeliani in Cisgiordania.

Ma ipotizzare adesso una soluzione a due Stati come preferita, quando Trump aveva sposato l'idea di Netanyahu di far diventare la Palestina una sorta di protettorato israeliano da poter sfruttare a propria discrezione in base alle proprie necessità è più che sorprendente... quasi un'inversione di marcia rispetto alle precedenti dichiarazioni.

È cambiato qualcosa nei rapporti con gli israeliani? E proprio ora che si stanno ulteriormente inasprendo i rapporti con l'Iran? Di recente Israele ha indirettamente abbattuto un aereo militare russo con 15 militari a bordo. Putin, poche ore dopo l'incidente aveva smorzato i toni accettando le giustificazioni addotte dagli israeliani. Qualche giorno più tardi, il ministero della Difesa russo, riassumendo la dinamica dell'incidente, ne faceva nuovamente ricadere l'intera responsabilità su Israele, accusato di aver agito consapevolmente per farsi scudo dell'aereo di Mosca dagli attacchi della contraerea siriana. E per tale motivo, la Russia fornirà alla Siria nuovi sistemi di difesa antiaerea molto più sofisticati e molto più precisi.

Può essere che alla base delle dichiarazioni di Trump ci sia il disappunto di Putin per gli attacchi israeliani in Siria?

Lasciando da parte le supposizioni, rimangono però drammatiche e reali le cifre dell'occupazione israeliana della Palestina, ed in particolare a Gaza dove, in base alle ultime cifre rese note dal locale ministero della Salute, durante le manifestazioni tra il 10 e il 22 settembre, dieci palestinesi sono stati uccisi, e tra questi quattro erano bambini, e 1.193 sono stati feriti dall'IDF. 

Cifre che rendono sempre più urgente l'ineluttabilità di un piano di pace tra israeliani e palestinesi.