Camminare nell’acqua del mare: i benefici per gambe e mente. Gli esperti consigliano di passeggiare tra le onde presto, la mattina, immergendosi gradualmente, per almeno mezz'ora. Un'abitudine molto positiva per muscoli, circolazione sanguigna e inestetismi cutanei. 

Camminare nell’acqua è considerata una vera e propria cura depurativa per tutto il corpo, dalla testa ai piedi. Moltissimi i benefici: fa bene alla muscolatura e alla pelle, mentre, come sa molto bene chi è appassionato di lunghe camminate, conduce in una dimensione armonica, dove i pensieri fluiscono liberi e mente e corpo diventano una cosa sola.

Camminare nell'acqua di mare serve anche a tonificare i muscoli senza danneggiare le articolazioni. Ciò è consigliato soprattutto alle persone anziane o con le ossa fragili. Questa attività, infatti, non fa correre rischi alle giunture e alle ossa perché il peso corporeo è in parte sostenuto dall’acqua.

L’effetto fisico del camminare nell’acqua, oltre che tonico, ha conseguenze positive anche sulla circolazione sanguigna. Soprattutto in chi soffre di patologie angiologiche. Passeggiare in mare aiuta a contrastare disturbi venosi degli arti inferiori come pesantezza, gonfiore e formicolio alle gambe.

Migliora gli inestetismi cutanei. Una cattiva circolazione sanguigna può generare inestetismi cutanei, ad esempio capillari visibili. Trascurarli e, più in generale, fare poco attività fisica, può peggiorarli, causando patologie più severe, come l’insufficienza venosa. La stessa cellulite, che si può manifestare a vari stadi, è causata tra le altre cose da una cattiva circolazione del sangue. L’esercizio fisico è uno dei pilastri delle terapie anti-cellulite, quindi anche in questo caso il movimento in acqua può contribuire.«Si comincia camminando con l’acqua poco sopra il polpaccio. E poi si aumentano gradualmente la velocità e l’immersione». «Quando si è caldi, si alternano 30 secondi di scatto a 30 secondi di camminata lenta. Infine, con l’acqua al livello delle cosce, si alternano 30 secondi di corsa sul posto. Portando le ginocchia all’altezza della vita».
L’importante è iniziare piano per poi aumentare gradualmente l’andatura, immergendosi sempre di più (fino alla vita) per incrementare la resistenza. In base al proprio stato di salute e allenamento, il suggerimento è di camminare continuativamente non meno di 30 minuti. Fare in modo che la passeggiata diventi un’abitudine e non sia solo occasionale: i massimi benefici si ottengono quando ci si concede del tempo per camminare per almeno 3 giorni consecutivi.

Gli esperti consigliano di dedicarsi alle passeggiate nel mare la mattina, il più presto possibile per non subire raggi ultravioletti troppo forti e godere della brezza fresca delle prime ore (sotto l’effetto benefico del sole potrete anche produrre vitamina D). L’acqua avrà una temperatura più bassa, ma è tutto di guadagnato per la circolazione sanguigna delle gambe. Se il mare è leggermente mosso ancora meglio: l’azione delle onde potrà esercitare un naturale massaggio benefico. Dopo la camminata bisogna reintegrare i liquidi bevendo acqua a temperatura ambiente.

In acqua, non sul bagnasciuga. Al contrario di quanto si possa pensare, passeggiare sul bagnasciuga è invece controindicato alle persone con osteoporosi. Evitare di camminare o correre sulla battigia perché il piano è inclinato e le vertebre vengono sollecitate in modo anomalo.