Gioventù violenta, ovvero il branco è sempre in azione. Così, sabato notte intorno alle 4:30, nel pieno centro storico di Roma. Un autista di 47 anni rimprovera tre ragazzi che davano fastidio a bordo.

Questo è bastato per far scattare in loro l’ira e successivamente la violenza. I ragazzi hanno aggredito e colpito più volte l’uomo per poi scappare a piedi dileguandosi per le strade del centro.

Ormai siamo alla mercè di criminali, teppisti pieni di odio che basta loro solo una scintilla per avere una scusa colpire chiunque, sentendosi sempre più forti e protetti dal contesto in cui vivono, da uno Stato che non riesce a far rispettare le proprie leggi.

Il nostro futuro è in mano a ragazzi senza rispetto per la vita, che ricorrono alla violenza perché qualcuno tocca la loro sensibilità di super uomini.

Della nostra vita siamo noi gli attori principali, scegliamo la pellicola, la regia, le location e le comparse, ma oggi sembra che tutti siano concentrati a vivere le vite degli altri, a farci trascinare all'interno di pellicole che non ci appartengono e di cui forse non abbiamo letto neanche il copione.

La colpa è degli adulti dei genitori, perché non riescono a scrivere i loro copioni e si affidano a sceneggiature già scritte, dove si sentono comparse, ma senza aver sufficiente coraggio per fare i protagonisti.

Quando però si hanno i figli da educare, quando siamo esempi di vita per i ragazzi del futuro non costringiamo loro a diventare comparse nelle vite altrui, insegniamogli il valore per la loro vita.

Insegniamo loro l’amore per loro e per il prossimo, che non esiste cosa più preziosa del dialogo. Insegniamogli che le parole a volte fanno più male di uno schiaffo.