Durante il lockdown, i dirigenti della Juventus fecero un accordo con i propri giocatori in base al quale, pubblicamente, annunciarono che per venire incontro ai mancati guadagni della società avrebbero rinunciato a quattro mensilità.
In realtà, però, società e calciatori siglarono degli accordi privati in cui accettavano che la società avrebbe pagato loro successivamente l'intero stipendio meno una mensilità. Tutti i giocatori della prima squadra hanno firmato l'accordo, eccetto uno, Cristiano Ronaldo.
Di quanto accaduto - un problema non da poco per una società quotata in borsa che deve garantire la massima trasparenza nei propri bilanci sia alla Consob che agli azionisti - si è venuti a conoscenza durante la seconda perquisizione disposta dal procuratore aggiunto Marco Gianoglio e dai sostituti Mario Bendoni e Ciro Santoriello, in relazione alle indagini relative all'inchiesta Prisma, sulle plusvalenze create per aggiustare i bilanci della società bianconera.
Si tratta di un documento rinvenuto a Torino nello studio dell’avvocato Federico Restano lo scorso 23 marzo 2022 e subito rinominato come la carta Ronaldo, quella carta di cui si fa riferimento in una intercettazione telefonica tra Cesare Gabasio (capo dell’ufficio legale della Juventus) e il Direttore sportivo bianconero Federico Cherubini e di cui si dice che "non doveva esistere tecnicamente".
Questo è quanto è scritto nel documento, titolato "Accordo Premio Integrativo – Scrittura Integrativa", pubblicato oggi in esclusiva dal Corriere della Sera:
Egregio Signor Cristiano Ronaldo dos Santos Aveiro, facciamo seguito alle intese intercorse e uniamo alla presente il documento relativo al premio integrativo riconosciuto a suo favore (Accordo Premio Integrativo) e l’ulteriore scrittura integrativa dell’Accordo Premio Integrativo (“Scrittura integrativa”). Nel confermare gli impegni assunti nei predetti documenti, ci impegniamo altresì a consegnarvi entro il 31.07.2021 l’Accordo Premio Integrativo ritrascritto sui moduli federali "Altre Scritture" a oggi non disponibili, e la Scrittura integrativa debitamente sottoscritta.
In un allegato poi vengono indicate in dettaglio cifre, scadenze e condizioni alla base del pagamento.
Nella carta, c'è la firma di Paratici, ma non quella di Cristiano Ronaldo.
Nel documento, la Juventus si impegnava a restituire a CR7 i soldi in un secondo momento, anche qualora avesse lasciato la Juventus. Il debito nei confronti di Ronaldo ammonterebbe a 19,6 milioni e, secondo gli inquirenti, non è mai stato iscritto a bilancio. Fatto che non aiuta la posizione della Juventus nell'inchiesta giudiziaria in corso.