Parte da ottobre il nuovo censimento Istat della popolazione e delle abitazioni che da decennale diventa annuale
Si è tenuta venerdì 28 settembre, presso l'Aula Magna dell'Istat in via Cesare Balbo 14, la conferenza stampa di presentazione del nuovo "Censimento permanente della popolazione e delle abitazioni", che da decennale diventa annuale, offrendo così ogni 12 mesi i dati base del Paese.
La nuova modalità di raccolta dati sarà basata sia su fonti amministrative che su rilevazioni campionarie, senza più utilizzare questionari cartacei, con la rilevazione che si svolgerà in parte direttamente sul web e in parte sarà affidata a rilevatori con tablet fornito da Istat.
Il nuovo censimento permanente della popolazione interesserà ogni anno un campione di circa un milione e 400 mila famiglie, per un totale di 3,5 milioni di persone residenti in 2.852 comuni italiani.
Solo una parte dei comuni (1.143) parteciperanno ogni anno alle operazioni censuarie. La restante parte sarà chiamata a partecipare invece una volta nell'arco di quattro anni. In questo modo, entro il 2021, tutti i comuni parteciperanno, almeno una volta, alle rilevazioni censuarie.
I dati ottenuti saranno di tipo censuario, quindi riferiti all'intera popolazione italiana: un risultato raggiungibile solo grazie all'integrazione statistica tra le rilevazioni campionarie e i dati di altre fonti amministrative.
«Il censimento annuale rappresenta una sfida per l'Istat che intendiamo vincere grazie alla qualità del nostro personale - ha dichiarato il Presidente facente funzioni Maurizio Franzini. - L'obiettivo di questo nuovo impianto è quello di fornire in tempi rapidissimi una mappa sempre aggiornata dell'evoluzione che vive la società italiana.
Per raggiungere questo traguardo sarà fondamentale una collaborazione a tutti i livelli dei vari attori istituzionali e non coinvolti nel processo di rilevazione dei dati. L'Istat è pronto a fare la sua parte».
I dati del censimento restituiscono informazioni sugli individui (genere, età, luogo di nascita, cittadinanza, formazione, titolo di studio, condizione professionale, tipo di lavoro svolto, mobilità) collegandole con quelle familiari (ad esempio numero di componenti, le loro caratteristiche e quelle dell'abitazione in cui vivono) e con quelle relative al territorio (luogo di residenza): dal benessere dei singoli cittadini e delle famiglie dipende il benessere sociale.
Altro importante fattore riguarda la mobilità: le informazioni sugli spostamenti quotidiani per motivi di lavoro e studio permetteranno di operare per migliorare i sistemi di trasporti.
«Il carattere fortemente innovativo dei nuovi censimenti permanenti – ha spiegato durante la presentazione Roberto Monducci, Direttore Dipartimento per la produzione statistica - consiste nella messa a punto di una piattaforma di raccolta dei dati che, nel caso del censimento della popolazione, sfrutta anche il patrimonio informativo su individui, famiglie e abitazioni già in possesso della pubblica amministrazione, riducendo al minimo le indagini dirette sui cittadini.
Questo impianto statistico consente di dimezzare i costi tradizionalmente spesi per la realizzazione di un censimento a cadenza decennale, con risparmi di centinaia di milioni di euro».
Col censimento permanente si potranno ridurre i costi di circa il 50% rispetto al precedente censimento del 2011, contenendo anche in maniera sensibile il disturbo statistico sulle famiglie. Si potrà contribuire al miglioramento sostanziale dei registri anagrafici e al rafforzamento sistematico dell'apparato statistico organizzativo dei comuni.
«Diversamente da quanto avveniva in passato, il nuovo censimento permanente della popolazione si svolgerà d'ora in poi ogni anno e coinvolgerà un grande campione di famiglie utilizzando anche informazioni di fonte amministrativa – come ha ricordato Vittoria Buratta, Direttore statistiche sociali e censimento della popolazione. - Questa nuova modalità comporterà molti vantaggi: avremo dati più aggiornati sui cambiamenti demografici e sociali nei comuni italiani, dati più tempestivi e quindi più utili per la conoscenza del territorio così come per le policy e la programmazione dei servizi».
Il nuovo censimento prevede la creazione di una rete permanente di rilevatori, una nuova figura professionale con uno stabile percorso di formazione che va a migliorare la qualità dei dati finali.
Così l'ha illustrata Saverio Gazzelloni, Direttore centrale per la raccolta dati: «Il Censimento della popolazione si è sempre basato sulla costituzione e sul funzionamento di una fitta rete istituzionale. Istat, Ministero dell'Interno, Regioni, Province, e soprattutto i Comuni hanno sempre interagito per assicurare la buona riuscita delle operazioni censuarie. Il nuovo Censimento permette ai Comuni di creare e gestire una rete permanente di rilevatori sempre più qualificata e di consolidare la funzione statistica nell'ambito delle singole realtà istituzionali».