E mmo bbasta. Tutti parleno... dicheno... vo'o dico io comme stanno li fatti su li prezzi dela benzina... l'anima de li mort... sua. E me tocca pure da fa er filme pe' fallo capi'... Invece de sparma'...10 miliardi, abbiamo deciso di concentrare le risorse su chi ne aveva più bisogno. Abbiamo fatto una scelta che rivendico e che è di giustizia sociale".

Come un Renzi qualunque, quando regalava 80 euro ai dipendenti che ne guadagnassero però più di 600,  anche il premier (o la premier) Giorgia Meloni adesso tira in ballo la giustizia sociale per placare la rabbia crescente degli italiani sui rincari di benzina e gasolio. E per farlo, è ricorsa al solito teatrino del video con l'agendina decorata da Ginevrina sua (anche se sullo sfondo mancano però gli angeli custodi e non che svolazzano beati di cui è appassionatissima), dove la sora presidente spiega, a suo modo, il perché ha ripristinato le accise che, quando era all'opposizione, in maniera alquanto decisa, diceva di voler tagliare... tutte!

"Ci dicheno che 'amo sbagliato li carcoli", ha poi proseguito. "Io ho sentito di tutto... io il prezzo della benzina lo sto monitorando. Il dato che è stato pubblicato sul sito ministero Made in Italy era 1.812, un prezzo che ci piacerebbe più basso... però quanto cambia rispetto a quello vissuto negli anni precedenti. ...Per tagliare le accise non avremmo potuto aumentare il fondo sulla sanità, la platea delle famiglie per calmierare le bollette domestiche, per i crediti delle pmi: tutte queste misure sarebbero state cancellate per prevedere il taglio della accise.La gran parte dei benzinai è onesta e responsabile e a tutela loro dobbiamo intervenire. In CdM abbiamo deciso di rafforzare le norme sanzionatorie per chi non adempie alle comunicazioni previste dalla legge e abbiamo stabilito che ogni benzinaio esponga il prezzo medio giornaliero". 

Ma la sora Meloni, ha dimenticato di ricordare di essersi dimenticata di prendere risorse dagli extraprofitti, evidentemente un provvedimento di giustizia sociale nei confronti di Eni, Enel e altre multinazionali che distribuiscono luce e gas. In compenso, però ha tagliato il reddito di cittadinanza... ed esteso lo sconto fiscale a chi guadagna 85mila euro. Si è dimenticata di parlare delle rottamazioni sulle cartelle esattoriali, così come di altri condoni vari per 1 miliardo di euro di cui beneficeranno tra gli altri le società di Serie A (due escluse) che, poverine, devono continuare a pagare i propri calciatori con decine e decine di milioni euro.

E tanto per avere un riscontro sulla realtà, ecco come stanno i fatti (fonte voce.info):

A marzo 2022 il governo Draghi aveva ridotto le accise sulla benzina da 73 centesimi di euro al litro a 48 centesimi al litro, mentre quelle sul gasolio da 62 a 37 centesimi al litro, per uno sconto totale di 30,5 centesimi considerando anche l’Iva. A novembre, però, il decreto Aiuti quater ha previsto un aumento della tassazione di benzina e gasolio, rispettivamente a 58 e 47 centesimi al litro, per il mese di dicembre, riducendo il risparmio comprensivo di Iva a 18,3 centesimi. La legge di bilancio ha poi stabilito che a partire dal 1° gennaio anche lo sconto di 18,3 centesimi al litro sarebbe stato rimosso, facendo ritornare i valori delle accise al regime pre-guerra.Come scrive Davide Tabarelli per Il Sole-24Ore, il calo delle quotazioni del petrolio a cui si è assistito negli ultimi mesi, e il conseguente calo del prezzo dei carburanti, non giustificava più la presenza di uno sconto sulle accise che valesse per tutti. Tuttavia, la scelta di non prorogare l’intervento è stata influenzata anche dal suo costo: nel periodo tra marzo e novembre, la misura è costata circa 7,3 miliardi di euro ed era rivolta a tutti i cittadini, indipendentemente dal reddito. Con una scelta politica, il governo non quindi ha rifinanziato gli sconti sulle accise sui carburanti.

Però, la giustizia sociale che sta alla base dell'operato della Meloni le ha suggerito che era preferibile regalare soldi a chi già li ha, invece che calmierare il prezzo dei carburanti che avrà riflesso sui prezzi delle materie prime, delle merci, su quelli dei prodotti in vendita e sulle tasche degli italiani... soprattutto a quelli cui la sora Meloni dice di aver fatto un favore.

E dopo l'aspetto tecnico c'è anche da sottolineare l'aspetto esclusivamente politico della vicenda. Ecco, tra le altre cose, quello che la sora Meloni ha detto "oggi":

"Gira 'n video der dummiladiciannofe ne'r quale ... io facendo benzina parlavo della necessità di tagliare le accise sulla benzina, e ovviamente si è detto che sono incoerente. Non è un caso che quel video sia del 2019 e non dell'ultima campagna elettorale. Sono ancora convinta che sarebbe un'ottima cosa tagliare le accise sulla benzina, il punto è che si fanno conti con la situazione. Dal 2019 a oggi il mondo intorno a noi è cambiato e, purtroppo, stiamo affrontando una situazione emergenziale che ci impone di fare alcune scelte. Io non ho promesso in questa campagna elettorale che avrei tagliato le accise sulla benzina perché sapevo qual era la situazione".

Ma è vero quello che afferma la sora Meloni? No. Perché nel recente programma elettorale di Fratelli d'Italia - a pagina 26, paragrafo 17, "Energia pulita, sicura e a costi sostenibili" – è scritto:

"Sterilizzazione delle entrate dello Stato da imposte su energia e carburanti e automatica riduzione di Iva e accise".

"'O scritto io? Ma davero davero? Ma li mortacci... m'ero scordata. Ma... ma...Ma che ce frega, ma che c'emporta,
Se l'oste ar vino c'ha messo l'acqua,
E noi je dimo, e noi je famo,
C'hai messo l'acqua, e nun te pagamo, ma però,
Noi semo quelli, che ja risponnemo n'coro,
è mejo er voto a li Fratelli
Che de sta zozza società...