Salute

Biohacking: è possibile "riprogrammare" il corpo per la salute e il benessere?  La Dott.ssa Anna Foglia spiega i vantaggi per il nostro organismo

CASERTA - (Ernesto Genoni) - Qui di seguito un interessante articolo che ci parla dell’importanza di raggiungere una armonia psichico/fisica, per il raggiungimento di un migliorato benessere del nostro corpo e della nostra vita. Un articolo stilato a cura della Dott.ssa Anna Foglia, che pubblica da tempo sulla rivista medico-scientifica “Salutare”, testata nazionale sia online che cartacea, edita dall’Ass. Culturale “Salutare”, diretta dalla Dr.ssa Angela Romano. Una ragguagliata semplificata descrizione, che fonda sulla sua maturata esperienza di medico di medicina generale. L’urgenza, oggi sempre più di grande attualità e validità, è quella di riprogrammare il corpo, guidati da esperti, che conoscono tempi e modi, alla conquista di una rinnovata salute e un sano benessere. Ma leggiamo quanto ci illustra la Dott.ssa Foglia.

Biohacking – spiega la Dott.ssa Anna Foglia - è il tentativo d'influenzare positivamente il nostro funzionamento generale. Una sorta di "riprogrammazione" del corpo che si basa sulla gestione dell'ambiente e di noi stessi. Vi sono diverse tipologie di biohacking, praticamente possiamo definirlo un campo sconfinato. Comprende: monitoraggio del sonno, digiuno intermittente, meditazione, integrazione alimentare (anti-aging), doping, trapianto di cellule staminali, emotrasfusioni, l'uso di luci artificiali come l'infrarosso, i bagni ghiacciati, l'uso di dispositivi che monitorano le funzioni vitali, la fecondazione in vitro (bambini in provetta, pratica un tempo eticamente impensabile). 

Un sottoinsieme di biohacking, detto Grinder, arriva al punto d'impiantare nel corpo dispositivi, come i chip dei computer. Esempio: i dispositivi sottocutanei per il monitoraggio dei livelli glicemici nei diabetici fortemente scompensati, che, si applicano al braccio ed evitano la continua punturina sul dito per rilevare tali valori o i dispositivi cutanei Taopatch applicati tramite nastro cerotto che, partendo dalle dismetrie funzionali posturali, favoriscono il riequilibrio neuromuscolare e posturale. 

Questa nanotecnologia – chiarisce la Dott.ssa Anna Foglia - agisce trasferendo energia biofotonica della stessa lunghezza d'onda che utilizzano le cellule per comunicare tra loro. Il dispositivo si attiva col calore corporeo. Il funzionamento ottimale si ottiene bevendo acqua e col movimento. Attualmente, visti i risultati ampiamente dimostrabili, il loro campo di applicazione è stato notevolmente esteso, ben oltre le patologie che causano disordini del movimento. Alcuni tipi di biohacking sono supportati da solide prove scientifiche, validate da secoli di sperimentazione (ad esempio la meditazione, il digiuno intermittente, etc.), altri invece, basati su prove incomplete e/o non misurabili potrebbero essere inefficaci o effettivamente dannosi. 

Il biohacking che si orienta anche sull'ingegneria genetica ha lo scopo di creare animali o persone già perfetti, dimenticando però che la perfezione non è prerogativa dell'essere umano, il quale è una creatura che può solo copiare o inventare. Tutte le tecnologie, dalle più semplici alle più sofisticate digitali, sono state copiate dal funzionamento dell'essere umano e di tutto ciò che è già presente in natura. Si è arrivati anche a produrre carne sintetica, ovvero carne coltivata in laboratorio e a cercare di modificare il DNA umano. 

Ciò che spesso accade, tuttavia, – conclude la Dott.ssa Anna Foglia -  è che da semplici obbiettivi salutistici si "alza l'asticella" man mano che si ottengono risultati, perdendo il più delle volte il buon senso e diventando sempre più schiavi e dipendenti della tecnica e sempre meno intelligenti ed autonomi. Rimanendo, quindi, comuni mortali, un aspetto del biohacking consiste nell'apportare modifiche allo stile di vita, al fine di ottenere risultati a lungo termine. Non c'è bisogno di strumenti sofisticati per fare ciò ma è necessario creare nuove abitudini per ottenere nuovi risultati. Molte sono le attività che ci rendono autonomi, migliorando lo stato di salute, grazie alla capacità di modulare l'espressione di geni specifici, e sono: esporsi ogni giorno alla luce solare, meditare, respirare col diaframma, digiuno intermittente, alimentazione sana e varia, attività fisica moderata, trascorrere del tempo a contatto con la natura, gestione delle emozioni. Queste attività vanno ad agire direttamente sulla nostra chimica informativa, ovvero la produzione ormonale, riprogrammando la nostra genetica, o epigenetica.

Autore Ernesto Genoni
Categoria Salute
ha ricevuto 348 voti
Commenta Inserisci Notizia