Col rimpasto di governo stabilito da Putin dopo l’inizio del suo nuovo mandato presidenziale, vi sono state novità piuttosto significative. La più grossa è certamente il cambio alla guida del dicastero più in vista negli ultimi due anni, quello della Difesa.

È andato via Sergey Shoigu, in carica da dodici anni, spostato al capo di un organo costituzionale di carattere consultivo, il Consiglio di Sicurezza. Al suo posto è arrivato per la prima volta nella storia del ministero un soggetto senza un curriculum militare: è l’economista Andrey Belousov, che era in carica come uno dei vice premier ed era anche stato consigliere presidenziale. La sua esperienza come ministero era limitata a un anno, dal 2012 al 2013 al dicastero per lo Sviluppo economico.

La sua posizione rigorosa verso le grandi compagnie è risaputa, avendo promosso l’iniziativa di aumentare le imposte sull’industria metallurgica e mineraria anche a conflitto già avviato. Complessivamente, il suo arrivo al Ministero della Difesa potrebbe essere inteso come un segnale di pace da parte di Mosca, che mostra così di interessarsi più alla concorrenza economica che non alle strategie belliche. D’altro canto, sul lungo periodo è proprio la battaglia dell’economia e dei rifornimenti che fa vincere le guerre e conquistare posizioni chiave nell’arena mondiale.

L’attenzione viene così spostata a livello esterno dalle incombenze militari più urgenti alla programmazione e all’implementazione di novità o di opzioni alternative. A livello interno si tratta invece di mettere ordine nel ministero, ancora scosso da recenti scandali di corruzione e bisognoso di essere riformato come pratiche e nomi. C’è infine da dire che Belousov ha la fiducia totale del presidente Putin, che lo considera fedele e incorruttibile.

Shoigu comunque non è del tutto uscito di scena e non potrebbe essere altrimenti. Da tre decenni ai vertici della Protezione Civile e della Difesa, molto vicino allo stesso Putin, la sua esperienza e i suoi contatti sono indispensabili ancora adesso, sebbene ora presieda un organo meramente consultivo e di assistenza al presidente.