È salito a 57 il bilancio provvisorio del disastro ferroviario in Grecia
Rabbia e dolore i sentimenti prevalenti in Grecia dopo il più grave disastro ferroviario del paese in cui hanno perso la vita decine di passeggeri, soprattutto giovani, verificatosi martedì nei pressi di Larissa, a poco più di 200 Km a nord di Atene.
Le carrozze sono state scaraventate fuori dai binari, schiacciate e avvolte dalle fiamme dopo che il treno passeggeri, con più di 350 persone a bordo, si è scontrato frontalmente e ad alta velocità con un treno merci, che procedeva sullo stesso binario.
Con in corpi recuperati giovedì, il numero dei morti è salito a 57, ma è probabilmente destinato ad aumentare.
Fuori dall'ospedale di Larissa, dove sono state portate molte delle vittime, si accalcano i parenti in cerca dei loro cari oppure in attesa di farsi prendere il DNA per identificare un corpo su cui piangere. L'incendio sviluppatosi dopo lo schianto ha generato temperature fino ad oltre 1.200 gradi: impossibile che qualcuno possa essere sopravvissuto tra le lamiere. Per questo, è impossibile anche riconoscere a vista i corpi completamente carbonizzati.
Il capostazione di Larissa in servizio al momento dell'incidente, la cui identità non è stata comunicata, ha ammesso di avere una parte di responsabilità in quanto è accaduto, ma secondo alcuni tecnici questo non giustificherebbe l'intera dinamica del disastro, poiché sulla rete dovrebbe esserci un meccanismo di sicurezza per evitare che possano accadere simili incidenti.
La Grecia ha venduto TrainOse a Trenitalia nel 2017, con l'obiettivo di investire centinaia di milioni di euro nella rete ferroviaria che è rimasta allo Stato, mentre l'azienda italiana si occupa della movimentazione di passeggeri e merci.