Si è svolta al Castello di Milazzo su iniziativa del Mu.Ma. e dell’Arma dei Carabinieri la cerimonia d’inaugurazione del “Muro della Legalità”, iniziativa puramente dimostrativa e retorica, realizzata all’interno dello spazio espositivo promosso dall’associazione guidata da Carmelo Isgrò. Nella stessa giornata si è proceduto alla piantumazione dell’Albero di Falcone, a cura del Reparto Carabinieri Biodiversità di Reggio Calabria. Poco partecipata la manifestazione, svoltasi alla presenza del Sindaco Pippo Midili, del Comandante Provinciale dei Carabinieri di Messina Marco Carletti e del comandante della Compagnia mamertina capitano Andrea Maria Ortolani.

Contributi sono giunti anche dal Comandante del Nucleo CC CITES di Catania Ten. Col. Ugo Giunta, dal Comandante del Nucleo CC Tutela Patrimonio Culturale di Palermo Ten. Col. Gianluigi Marmora, dal Comandante dell’Aliquota CC Subacquei, maresciallo maggiore Domenico De Giorgio e dal Comandante della Motovedetta CC N809 “Stefanizzi” di Lipari, luogotenente Giovanni Cambria. Alla giornata ha presenziato anche una rappresentanza di studenti dell’ITET “Leonardo Da Vinci” guidata dalle insegnanti Ester Valenti e Selene Bonvegna.

Ad illustrare l’iniziativa è stato il direttore del Mu.Ma. Carmelo Isgrò, tracciando la storia di Siso, il capodoglio rinvenuto senza vita a Capo Milazzo, ucciso dalla plastica e dalle reti illegali e sottolineando la necessità d’una continua diffusione della cultura dell’ambiente soprattutto nelle nuove generazioni, concetti ribaditi da Midili e da Carletti, che ha fatto cenno alle scarse attività svolte dall’Arma dei carabinieri per la tutela ambientale ed in difesa dell’ecosistema.

Ortolani si è invece soffermato sulle iniziative portate avanti nel territorio: dal sequestro di reti fantasma, alla repressione di tutto ciò, che rappresenta una minaccia dell’ecosistema marino; ma anche all’attività di prevenzione. Marmora ha riferito del patrimonio storico ed archeologico della Sicilia, che non ha eguali in altre parti del mondo e l’impegno a difendere questo patrimonio simbolo della storia dell’isola ma anche dell’Italia. In chiusura Isgrò ha riportato i dati, che con 2.700 specie rendono il Mu.Ma. capitale italiana della biodiversità e inserita a buon livello mondiale, per fare capire quanto è bello e ricco il nostro patrimonio e come sia importante e necessario tutelarlo.

Dopo la proiezione di un video realizzato in collaborazione con la Compagnia dei carabinieri di Milazzo, l’inaugurazione del “Muro della Legalità” e a seguire la “Piantumazione dell’Albero di Falcone”, che non è un albero comune, così come ha detto la rappresentante dell’arma, settore biodiversità, poiché fa parte d’un progetto consistente nella messa a dimora di alberelli per creare un bosco diffuso della legalità. Quello collocato al Castello di Milazzo – ha precisato – è di colore blu e rosso, come segno di legalità, ed è stato originato da talee prese dall’albero di Falcone, che si trova collocato sotto la sua casa a Palermo.