Powell diminuisce il costo del denaro anche a causa delle scelte economiche di Trump
Gary Cohn, ex consigliere economico di Trump dimessosi nel marzo 2018, intervistato in una trasmissione di informazione che va in onda su uno dei canali radio della BBC, ha dichiarato che la guerra commerciale del presidente degli Stati Uniti con la Cina gli si sta ritorcendo contro, perché sta iniziando ad influenzare negativamente l'economia Usa.
Ex presidente della banca Goldman Sachs, Cohn ha diretto il "National Economic Council" nell'attuale amministrazione Usa da gennaio 2017 fino ad aprile 2018, annunciando le proprie dimissioni dopo la decisione del presidente Trump di imporre nuove tariffe doganali sulle importazioni di acciaio ed alluminio.
Secondo Cohn, aumentare le tariffe doganali sulle importazioni cinesi di prodotti vitali per gli Usa finirà per essere un'arma a doppio taglio che impatterà sugli effetti dei tagli fiscali voluti da Trump per stimolare l'economia degli Stati Uniti.
Infatti, chi riceve incentivi alla produzione per costruire nuovi impianti negli Usa, sfruttando tagli fiscali per l'assunzione di manodopera locale, poi finisce per azzerare i benefici perché dovrà pagare di più la materia prima necessaria alla produzione.
Ed infatti, secondo Cohn, negli Stati Uniti la creazione di posti di lavoro nel settore manifatturiero sta ristagnando.
Ed in questa ottica va vista la decisione di Jerome Powell di tagliare il tasso di interesse di un quarto di punto, in modo abbassare il costo del denaro alla banche e da queste a famiglie ed imprese, non tanto per rilanciare l'economia, ma per il timore che l'economia Usa possa iniziare un progressivo rallentamento, come farebbe ipotizzare il dato dell'inflazione che non sta crescendo.
La decisione della Fed, non unitaria ma confermata dalla maggioranza del board con 8 voti a 2, potrebbe essere la prima diminuzione dei tassi a cui assisteremo nel corso del 2019.