Avviata una sinergia tra Comune ed Autorità portuale per verificare, se gli intoppi, che si verificano in caso di piogge superiori alla media, sia stato determinato dai lavori di infrastrutturazione del porto eseguiti alcuni anni addietro per evitare allagamenti nelle vie Migliavacca e XX Luglio. 

I due enti hanno sottoscritto una convenzione per lo svolgimento di attività congiunte di mappatura e studio del sistema di smaltimento delle acque meteoriche riguardanti il tratto compreso fra il Piazzale Alessandro Pizzoli e il molo Marullo.

“Tale indagine, i cui costi saranno sostenuti dall’Autorità portuale ha l’obiettivo – spiega l’Assessore ai lavori pubblici Santi Romagnolo – di comprendere attraverso rilievi, studi specifici ed analisi dei dati disponibili, se la realizzazione  nei decenni passati delle infrastrutturazioni relative al porto costituisca un problema allo smaltimento delle acque piovane cittadine e quindi se occorra realizzare degli interventi atti a superare tali criticità, da individuare in relazione all’espansione attuale e a quella futura prevista per il territorio urbanizzato retrostante al porto”.

Sarà un professionista esterno ad eseguire uno studio idrologico esteso ai comprensori, mirato all’individuazione delle portate di deflusso in ogni singola zona di interesse, operando altresì il rilievo della rete di smaltimento delle acque bianche nelle zone interessate dalle criticità. Ogni tratto di condotta rilevata sarà oggetto di verifica idraulica. Alla fine dovrà essere redatto uno studio di fattibilità degli interventi migliorativi finalizzati al potenziamento dell’esistente rete di smaltimento delle acque bianche.

“Un deciso passo avanti per la risoluzione delle criticità esistenti. – aggiunge il Sindaco Pippo Midili – Del resto, avevamo assunto questo impegno lo scorso 3 dicembre, quando il nostro Comune ha subìto allagamenti importanti anche in diverse zone del centro urbano, particolarmente in prossimità dei varchi di accesso al porto, lungo la via Rizzo, via dei Mille e via Bixio, provocando ingenti danni materiali al patrimonio pubblico e privato, comprese le attività socio-economiche presenti nell’area. Poiché in passato quelle zone non erano mai state interessate dagli allagamenti, abbiamo deciso di approfondire la questione trovando, ad onor del vero, disponibilità da parte dell’Autorità di sistema, che ha la competenza di quelle aree, dove negli ultimi anni si sono svolti i lavori di infrastrutturazione e, quindi una volta avuto lo studio, vedremo quali problemi si sono determinati e chiederemo che siano attuati i correttivi”.