L'attivismo dei giorni scorsi da parte del Governo italiano nei confronti della BCE, in rapporto a come poter intervenire nei confronti di possibili scenari che ipotizzassero la necessità di intervenire a sostegno di istituti di credito in difficoltà a causa dell'insostenibilità dei propri crediti, ha oggi la sua giustificazione in base a quanto sta accadendo dall'apertutra degli scambi a Piazza Affari.

In sostanza, stamattina si è avuta la conferma di ciò che prima era classificato soltanto nella sezione voci. Alla fine del mese di luglio, l'EBA, l'autorità dell'UE che si occupa di verificare la tenuta delle banche dell'Unione, pubblicherà i risultati dei cosiddetti "stress test". Tra le banche italiane, sarebbe risultata a rischio il Monte dei Paschi di Siena.

A conferma che l'istituto senese dovrà intervenire sulla sostenibilità dei propri crediti è stata pubblicata questa mattina, dallo stesso MPS, una raccomandazione ricevuta dalla BCE in base alla quale "la Banca è tenuta alla riduzione dei non performing loans nel prossimo triennio ed al raggiungimento dei parametri indicati" in questo prospetto

Actual 2015   
NPLs – Gross Exposure (EUR/bn)    46.9       
NPLs – Net Exposure (EUR/bn)        24.2     

2016      
NPLs – Gross Exposure (EUR/bn)    Max. 43.4   
NPLs – Net Exposure (EUR/bn)         Max. 21.8    

2017
NPLs – Gross Exposure (EUR/bn)   Max. 38.9    
NPLs – Net Exposure (EUR/bn)        Max. 18.4    

2018
NPLs – Gross Exposure (EUR/bn)   Max. 32.6
NPLs – Net Exposure (EUR/bn)        Max. 14.6

MPS aggiunge anche che "i suddetti parametri sono in linea con gli obiettivi di un programma di specifiche azioni, recentemente approvato dai competenti organi della Banca e contestualmente sottoposto alle valutazioni della BCE, finalizzato all’incremento dell’importo delle dismissioni di non performing loans già previsto nel piano industriale 2016/2018.

Nella bozza di decisione viene anche richiesto di fornire alla BCE entro il prossimo 3 ottobre 2016 un piano che definisca quali misure possano essere adottate dalla Banca per ridurre il rapporto tra il totale dei non performing loans ed il totale dei crediti (NPL ratio) al 20% nel 2018".

Ma qual è la preoccupazione del Governo? Semplicemente che il mercato, al di là delle preferenze e degli auspici di Matteo Renzi riportati ieri in una serie di dichiarazioni a Sky TG24 raccolte da Maria Latella, non sia in grado di intervenire a supporto di MPS e di eventuali altre banche. Tra le opzioni del mercato va incluso il fondo Atlante, costituito di recente proprio a questo scopo, ma la sua capitalizzazione si è già quasi del tutto prosciugata negli interventi a supporto delle banche venete e non è chiaro come e quando e se venga ricapitalizzato.

Quindi, per avere una rete di salvataggio, il Governo Renzi ha contrattato con l'Europa un intervento in ultima istanza da parte dello Stato, anche se ancora non ne sono state indicate in dettaglio le modalità. Ed è anche per questo che continua in queste ore il dialogo con l'UE.

Le tensioni in Borsa che riguardano MPS si sono estese a tutto il settore dei bancari portando il listino in negativo dopo i risultati positivi degli ultimi giorni.