Erano tutti ad aspettare "i' Renzi" alla Lelpolda. Un'esplosione di gente - come ha detto lui, di grulli come ha detto qualcun'altro - che vede nel profeta di Rignano l'ennesimo (ri)unto del Signore, capace di risolvere tutti i mali del Paese, senza accorgersi che a trarre beneficio dalle sue promesse, sempre mantenute al contrario, finora è stato solo o soprattutto lui.

Così, dopo aver visto che era impossibile ritornare in pista con il Pd, adesso Matteo Renzi ha deciso di farlo con un proprio partito. Non è una sorpresa, per carità... era da mesi e mesi un segreto di Pulcinella.

Il nuovo partito, Italia Viva, è al debutto con la festa politica, anche questa personale, del senatore Renzi, la Leopolda, che prende il nome dall'ex stazione di Firenze trasformata in un centro eventi e che quest'anno è arrivata alla 10.a edizione.

Per far da traino all'evento, Renzi ha trovato in Quota 100 il suo cavallo di battaglia: «Domattina partiamo con la presentazione del Family Act, con Elena Bonetti. E spiegheremo perché secondo noi quella misura, che investe 20 miliardi in tre anni guardando solo ai pensionandi, è ingiusta: quei soldi dovrebbero andare ai giovani, alle coppie, alle famiglie, agli stipendi e ai servizi. Noi voteremo un emendamento per cancellare Quota 100 e dare quei soldi alle famiglie e agli stipendi: vediamo che cosa faranno gli altri».

Il premier Conte da Bruxelles ha ricordato che Quota 100 è un pilastro della manovra.

Il capo politico dei 5 Stelle, nonché ministro Luigi Di Maio, dal blog del movimento, ha detto di ritenere opportuna la convocazione di un vertice di maggioranza per lavorare alle intese che ancora non ci sono, dopo aver ricordato che "il MoVimento 5 Stelle ha fiducia in questo governo e massima fiducia nel presidente Giuseppe Conte", ringraziandolo "per avere difeso, come avevamo chiesto, quota 100... ma siamo in una Repubblica parlamentare, dove è il Parlamento a decidere".


Quanto riassunto sopra dimostra che continua quanto già avevamo visto con il primo governo Conte, salvo che adesso ad interpretare il ruolo di Salvini ci pensa Renzi, con i suoi provvedimenti - ovviamente diversi, per carità - rispetto a quelli del suo concorrente, ma che verranno da lui rivenduti come bandiere irrinunciabili di Italia Viva, ovviamente ad esclusivo interesse degli italiani.

In una situazione simile, a farne le spese (dal punto di vista del consenso elettorale) rischiano di essere il Partito democratico e la sinistra radicale che pensavano di dar vita ad un governo "normale" che invece si avvia a diventare la continuazione di quello precedente.