Nell'Angelus della prima domenica di novembre il Papa ricorda che la fede ha poco a che vedere con le "madonnine"
«Il Vangelo di oggi invita tutti noi ad essere proiettati non solo verso le urgenze dei fratelli più poveri, ma soprattutto ad essere attenti alla loro necessità di vicinanza fraterna, di senso della vita, di tenerezza. Questo interpella le nostre comunità cristiane: si tratta di evitare il rischio di essere comunità che vivono di molte iniziative ma di poche relazioni; il rischio di comunità "stazioni di servizio" ma di poca compagnia, nel senso pieno e cristiano di questo termine.
Dio, che è amore, ci ha creati per amore e perché possiamo amare gli altri restando uniti a Lui. Sarebbe illusorio pretendere di amare il prossimo senza amare Dio; e sarebbe altrettanto illusorio pretendere di amare Dio senza amare il prossimo. Le due dimensioni dell’amore, per Dio e per il prossimo, nella loro unità caratterizzano il discepolo di Cristo. La Vergine Maria ci aiuti ad accogliere e testimoniare nella vita di ogni giorno questo luminoso insegnamento.»
Queste sono state le parole di Francesco pronunciate all'Angelus della prima domenica di novembre, per commentare il brano del Vangelo di Marco (12,28b-34), proposto nella liturgia odierna.
Le parole del Papa arrivate quanto mai a proposito, seppur casualmente, ci ricordano che l'essere cristiani non è una questione di apparenza, ma di sostanza. I baciapile che consumano la suola delle scarpe per partecipare a tutte le funzioni celebrate nella propria parrocchia e si spellano le ginocchia per sembrare pii, in base a quanto ricordato oggi dal Papa, non possono dire di amare Dio e di essere considerati dei buoni cristiani senza anche amare il prossimo... chiunque sia, qualunque sia la sua provenienza, qualunque sia il colore della sua pelle.
Eppure, c'è chi pretende di autenticarsi come cristiano e credente e utilizza i simboli che rappresentano la fede, per accrescere il proprio consenso personale.
Che bisogno c'era da parte del leghista Matteo Salvini di mostrare la "Madonnina benedetta di Medjugorje", che gli ha portato un amico, agli "amici" della sua pagina Facebook, se non per far creder loro che lui sarebbe anche un buon cristiano?
Ma il buon cristiano, come ci ha ricordato oggi il Papa, non ha nulla a che fare con le statue o con i santini, mentre ha molto a che fare con ciò che si fa per aiutare il prossimo... gli altri.
Quindi, uno come Salvini che utilizza le "madonnine" per far credere che è buono e pio, non può essere un buon cristiano se promuove il razzismo, disconosce l'ecumenismo e invita ad odiare chiunque non condivida le sue opinioni, soprattutto in merito all'accoglienza e al dare aiuto a chi ha bisogno. E questo solo per rammentare alcuni dei "meriti" dell'attuale vicepremier, nonché ministro dell'Interno.
È normale che un politico cerchi di far credere agli elettori anche "quello che non è e non è mai stato", per allargare il proprio consenso e raccattare qualche voto in più... ma a tutto c'è un limite. Specialmente nel pretendere anche di voler prendere per i... fondelli chi invece crede ancora a certi valori.