Politica

La TAV ennesima dimostrazione che l'attuale governo si occupa più di rimandare che di cambiare

Le grandi opere continuano a minacciare la tenuta del governo. E tra queste soprattutto la TAV Torino Lione.

Dal punto di vista pratico la Tav Torino Lione è sicuramente un'opera inutile, visto che l'unico scopo è quello di velocizzare di alcune ore il trasferimento delle merci che già transitano dall'Italia alla Francia e viceversa. Non solo. La stessa Europa ammette che il traffico merci su rotaia è in declino. Viene utilizzato sempre meno... in generale e non solo tra Francia e Italia.

Allora perché spendere soldi per un'opera che serve a poco o niente? Per spendere soldi. Questa è la verità che coloro che supportano la Tav non vogliono dire e non vogliono ammettere. Spendere soldi come occasione di sviluppo... anche se questo potrebbe o potrà danneggiare un territorio.

E per tali motivi, corretta gestione della spesa e salvaguardia del territorio, i 5 Stelle non vogliono che la TAV tra Torino e Lione vada avanti. Ma se questo è facile dirlo quando si è all'opposizione, è difficile farlo quando si è al governo.

Dal punto di vista pratico, infatti, i 5 Stelle non sono stati ancora in grado di far sapere come fermare i lavori e come quanto finora fatto possa essere riutilizzato... a meno che ciò sia possibile! Senza dimenticare le quasi certe beghe legali dovute al rispetto dei contratti per i quali le aziende che operano in loco avranno certamente fatto degli investimenti.

Tutte questioni pratiche a cui 5 Stelle non hanno dato finora risposta... in attesa di sapere l'esito di valutazioni attualmente in corso.

Ma dal punto di vista politico, però, le cose sembrano più definite... anche se in campagna elettorale il Movimento 5 Stelle non aveva certo parlato di fare valutazioni in merito allo stop ai lavori della TAV.

Inoltre, tali valutazioni sembrano però erssere meno importantio a seconda del momento, come dimostrato dalle dichiarazioni di giovedì che hanno visto protagonista la tratta Torino Lione.

È stato il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani, successore di Berlusconi alla guida di Forza Italia, ha dare il via alla polemica. Visitando il cantiere, ha dichiarato che "Da Presidente del Parlamento europeo mi batterò affinché il progetto TAV prosegua. Crea occupazione,riduce le emissioni di Co2 e riduce i rischi sulle strade. Abbiamo bisogno di infrastrutture moderne. I vantaggi della realizzazione del Tav Torino-Lione sono inequivocabili", aggiungendo che


Di rimando è arrivata la risposta del ministro alle Infrastrutture, il 5 Stelle Danilo Toninelli, che gli ha replicato che la mangiatoia è finita.



Ma se la mangiatoia è finita vuol dire che l'opera non si farà? Ma in quel caso, oltre a capire come poter fermare i lavori, ci sarebbe da risolvere il problema Lega, alleato di governo che quell'opera ha voluto e che ritiene debba essere portata avanti.

Una questione che nel contratto di governo non è stata risolta, ma rimandata, anche in questo caso, alle ormai famose future valutazioni. Valutazioni che però il capo politico dei 5 Stelle, Luigi Di Maio, sembra aver già fatto visto che nella stessa giornata in un'intervista a La7, in serata, ha ribadito l'inutilità di tale opera, facendo capire che la sua realizzazione dovrà essere interrotta.


Nonostante il contratto di governo che tutto doveva risolvere, ogni giorno che passa dimostra che molte delle question i che regolano l'alleanza di governo sono in alto mare... e tra queste anche le questioni economiche, dove Lega e 5 Stelle giornalmente si esibiscono in dichiarazioni d'intenti senza però far sapere come e dove troveranno i soldi che dovrebbero supportarle.

Più che il governo del cambiamento, questo sta diventando il governo del rimando... anche se, prima o poi, delle decisioni dovranno pur essere prese.

Autore Fabrizio Marchesan
Categoria Politica
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