In un’intervista, il Presidente di Iren Luca Dal Fabbro ha sottolineato la necessità di intraprendere azioni concrete per preservare e ottimizzare le risorse idriche, proponendo interventi per ridurre le perdite, raccogliere l’acqua piovana e riciclare le acque reflue: Iren sta investendo 3 miliardi di euro a tale scopo.


Luca Dal Fabbro: l’acqua è una grande opportunità per il Paese

“L’acqua è una grande opportunità per questo Paese. È un’opportunità non divisiva, perché serve a tutti”. Ad affermarlo è Luca Dal Fabbro, Presidente di Iren, nel corso di un’intervista rilasciata a Italpress a margine della presentazione del Blue Book 2024, realizzato dalla Fondazione Utilitatis e promosso da Utilitalia, e del Libro Bianco 2024 “Valore Acqua per l’Italia” di The European House - Ambrosetti. “I tubi italiani perdono il 60% dell’acqua che depuriamo – ha evidenziato – quindi si può risolvere questo problema rattoppando i tubi, trovando le perdite e creando una pipeline di acqua molto più resistente alle perdite”. A chi ritiene che tale operazione possa essere parecchio dispendiosa, Luca Dal Fabbro risponde: “Sarà costoso farlo? Forse sì, ma è un grandissimo investimento per il futuro, per i nostri figli e i nostri nipoti”.


Luca Dal Fabbro: Iren sta investendo 3 miliardi di euro per affrontare il tema acqua

Per affrontare il tema dell’acqua non basta rattoppare i tubi e realizzare pipeline più resistenti: questo è solo il primo passo. “La seconda cosa – ha proseguito Luca Dal Fabbroè non disperderla: noi disperdiamo il 90% delle gocce d'acqua che cascano sul territorio, pensiamo all’acqua piovana, e quindi occorre raccoglierla in invasi. C'è da fare un grosso progetto di invasi nazionale su cui noi siamo grandi sostenitori come Iren”. Dopodiché, “la terza cosa è probabilmente quella di non buttare le acque che noi utilizziamo in agricoltura, le cosiddette acque reflue o industriali. In altri Paesi le raccolgono, noi le buttiamo nel mare. Se noi raccogliessimo tutta l'acqua reflua dalle coltivazioni e dall'industria e la depurassimo avremmo il 30% dell'acqua per l'agricoltura che oggi, invece, dobbiamo depurare e distribuire”. La multiutility è già orientata in questa direzione, prevedendo nel suo piano strategico 3 miliardi di investimenti per risolvere il problema della dispersione dell’acqua.