Violento dentro casa , schiaffi e pugni, timido in campo e negli spogliatoi. Questo è il racconto fatto al quotidiano francese L'Equipe da parte di Miriam, ex compagna di un calciatore francese ancora in attività di cui però non viene svelata l'identità.
Si conobbero in Africa, dove lui andava a giocare per la sua nazionale. Lui la portò con sé a vivere in Francia. Sembrava innamoratissimo, ma dopo un po’ l’inferno... geloso e possessivo tanto da far restare la sua compagna da sola, isolata, senza un’amica.
A questo si aggiunsero anche schiaffi e pugni in pancia, e costrizione ad avere rapporti sessuali... sembrava lo eccitasse picchiare la sua donna, un uomo paranoico.
La donna decide di vuotare il sacco solo dopo aver saputo che la nuova compagna del calciatore subisce lo stesso "amorevole" trattamento e si rifugia dal suocero.
Non lo hai mai denunciatoa perché non voleva rovinarlo. Il calcio per lui era tutto.
Perché si pensa sempre di non rovinare l’altro e di farsi rovinare invece la propria vita? Quell'uomo non è innamorato, è solo un uomo malato con ossessioni e paranoie, è un violento che va salvato dalle sue stesse paure.
Non sarà un’intervista a fermare quell'uomo. Solo la giustizia può fermare la sua follia, solo un medico può aiutarlo a causa della sua doppia personalità, dentro al campo e fuori dal campo. Un giornale non potrà far nulla se non riportare un’intervista dell’ennesima donna picchiata e violentata moralmente, anche se questa volta da un calciatore che dovrebbe pure essere di esempio di stile di vita per ogni bambino.