Marco Carra: in Lombardia limitata la libertà di culto di cristiani, ebrei e islamici
La necessità di aumentare il grado di controllo per prevenire un pericolo estremista non può confondere la religione islamica con il terrorismo. La strada giusta non è la criminalizzazione, ma quella degli accordi con le associazioni islamiche voluti dal ministro Minniti. Le associazioni si impegnano a combattere il radicalismo religioso, mentre lo Stato si fa garante della libertà di culto e assicura il contrasto verso qualsiasi discriminazione religiosa.
In Lombardia vengono però colpiti i fedeli di tutte le Chiese a seguito della circolare interpretativa inviata ai sindaci, che ha provocato persino la reazione degli evangelici.
Cosa sta succedendo? La Regione Lombardia ha approvato nel 2015 la legge che introduce restrizioni per la costruzione di nuovi luoghi di culto. Per realizzare nuovi luoghi di culto, compresi oratori e chiese, è necessario rispondere a particolari prescrizioni come la videosorveglianza, la previsione di parcheggi pari al 200% della superficie della struttura, la distanza da edifici di culti diversi. Vengono colpite tutte le confessioni religiose, compresa quella cattolica, che devono sottostare agli aggravi burocratici introdotti . Sarà molto più difficile costruire un tempio buddista, un oratorio o una sinagoga: forse il centrodestra vuole rendere uguali tutte le religioni? La Regione ha poi emanato una circolare nella quale si dice che i Centri culturali nati dopo la legge, se prevedono nel loro statuto finalità religiose o, di fatto, svolgono regolarmente funzioni di luogo di preghiera, sono da equipararsi a tutti gli effetti a luoghi di culto. Per quelli, invece, già esistenti prima dell'entrata in vigore della stessa norma regionale, la possibilità di svolgere attività legate al culto è vincolata alla destinazione d'uso dell'edificio che ne ospita la sede, che può essere concessa solo previa modifica del PGT (Piano di Governo del Territorio) per inserire l'area nel Piano delle attrezzature religiose. A due anni dall'approvazione della legge, quante realtà in Lombardia hanno approvato il piano delle attrezzature religiose di cui parla la circolare? Quella norma non funziona se non per un aspetto, quello di rendere la vita difficile a tutte le confessioni religiose, pur di ostacolare i fedeli islamici.
La Giunta regionale non ha ancora emanato la delibera che stabilisce le distanze minime tra chiese, templi e moschee. Di fatto, da due anni viene impedito di edificare luoghi di culto in Lombardia e l'assessore se la prende con i Comuni. Chi non rispetta la legge è la Regione, mettendo in difficoltà tutti i culti, limitando il diritto alla libertà religiosa garantito dalla nostra costituzione.