Una donna dissoluta e subdola, un marito infedele e vendicativo, questa è la storia crudele di Isabella De’ Medici e del suo fantasma che si dice infestare ancora il castello sulle sponde del lago di Bracciano.

Chi non conosce il castello Orsini-Odescalchi nel paese di Bracciano a pochi chilometri da Roma, teatro di numerosi matrimoni famosi, tra i quali Tom Cruise e Katie Holmes, Tyrone Power e Linda Christian, Eros Ramazzotti e Michelle Hunziker, ma il maniero è conosciuto anche per avvenimenti accaduti nel corso del medioevo che il tempo ha solo contribuito ad aumentare la leggenda.

Una delle stanze del Castello Orsini-Odescalchi di Bracciano più misteriose è sicuramente la Camera Rossa detta anche Stanza di Isabella, che prende il nome da Isabella De’ Medici controversa moglie di Paolo Giordano Orsini, con il quale si sposò, appena quattordicenne, proprio in questo castello negli anni Cinquanta del XVI secolo.

Il matrimonio non fu un successo, era stato combinato dal fratello di Isabella, che diventato signore di Firenze, voleva allontanare dalla città quella che tutti chiamavano “la stella di casa Medici”, forse per paura che la giovane avrebbe potuto contendergli la Signoria, o forse per punizione perché Paolo Giordano Orsini era considerato cinico, violento e rozzo.

Come molto spesso accadeva – e lo abbiamo letto in altre storia – Paolo, per motivi militari, lasciava spesso sola al castello Isabella e a questo punto la leggenda si tinge di mistero.

Secondo alcuni Paolo aveva lasciato a controllare la giovane moglie il cugino Troilo Orsini, un uomo colto, gentile e raffinato – sicuramente più del cugino – e tre i due scoccò la scintilla e divennero amanti, ma questo amore le costò la vita.

Paolo, travestito da prete confessore, ascoltò i peccati della donna, direttamente dalle sue labbra e, avuta la certezza della colpa, la notte stessa, la strangolò.

Esiste una seconda versione di questa storia, molto più interessante, che vede Isabella, non come una giovane e timida sposa, ma piuttosto come una donna libertina e crudele, che, consapevole del proprio fascino attirava numerosi amanti con i quali s’intratteneva sul baldacchino che è ancora presente nella Stanza Rossa.

 Ma, oltre che focosa, Isabella era anche spietata, infatti tutti i suoi amanti erano destinati a terminare la loro esistenza quella notte stessa.

La donna invitava il malcapitato di turno ad entrare in una porta che conduceva in un salottino, assicurandogli che lo avrebbe raggiunti poco dopo, ma dietro la porta l’uomo era inghiottito da una botola aperta sul pavimento, e precipitava in un pozzo pieno di calce viva.

Il marito di Isabella, stanco per i continui tradimenti o forse perché si era invaghito di un’altra donna, la fece confessare travestito da prete e la uccise.

Oppure c’è un’altra versione completamente diversa: Isabella era una donna gentile e colta, intelligente e piena di vita e di interessi e soprattutto innamorata del marito, che la ricambiava e il loro matrimonio non era stato combinato, ma fondato sul rispetto reciproco.

Questa è la versione meno interessante, perché ci restituisce un racconto più reale e indubbiamente più noioso, ma forse più aderente alla realtà storica.

Qualunque sia la storia di Isabella, si racconta di un fantasma con la sua lunga veste cinquecentesca, sulle rive del lago di Bracciano nelle notti di tempesta, qualcuno sostiene di aver percepito la sua presenza aggirarsi proprio nelle stanze dove la donna avrebbe incontrato i suoi amanti.

Ma c’è di più, pare per il modo in cui le fu sottratta la vita dal marito, il fantasma di Isabella si vendichi contro chi si sposa nel castello, lanciando una maledizione: i casi più famosi sono quelli che ho indicato prima, ma si racconta che durante una cerimonia tra i promessi sposi scoppiò un battibecco, che si trasformò in una violenta lite tra le famiglie.

Che la maledizione sia reale, così come quale sia la vera storia di Isabella De’ Medici, non si sa, ma questi racconti danno indubbiamente un fascino maggiore ad uno dei castelli più importanti ed interessanti d’Italia.