Ghilarza (Ilàrtzi in sardo) è un piccolo comune di 4.506 abitanti nella provincia di Oristano. Di interesse artistico c'è la chiesa dedicata al patrono San Palmerio, la chiesa di San Pietro e la torre aragonese del XV secolo, oltre alle  case realizzate in basalto.

La particolarità di Ghilarza è quella di essere stato un'importante centro culturale già a partire dall'alto medioevo. Particolarità che si è mantenuta nel tempo, tanto da genereare un contesto che ha dato natali a giuristi, medici, militari, diplomatici, studiosi e letterati. Negli anni sessanta, in pieno sviluppo economico, il paese vantava la più alta percentuale di laureati della Sardegna.

Seppur nato ad Ales, a qualche decina di chilometri a sud, anche Antonio Gramsci può essere considerato tra i più noti, se non il più noto, dei cittadini di Ghilarza, avendovi trascorso gli anni dell'infanzia e dell'adolescenza.

Antonio Gramsci è stato uno tra i maggiori intellettuali del novecento, tra i fondatori del Partito Comunista Italiano. Arrestato per le sue idee antifasciste nel 1926, Gramsci fu processato nel 1928 e rinchiuso nel carcere di Turi, vicino a Bari, dove rimase fino al novembre del 1933, morendo pochi anni dopo a Roma in conseguenza delle condizioni di salute, già precarie, aggravate dalla detenzione.

Lungo il corso di Ghilarza si trova la Casa Museo Gramsci, centro di documentazione e di ricerca sulla vita e sull’opera del filosofo, aperto al pubblico.

Questa mattina, la Camera dei Deputati ha approvato la proposta di legge per dichiarare monumento nazionale la Casa Museo Gramsci in Ghilarza. Il provvedimento, per diventare esecutivo, dovrà ora essere votato dal Senato.

Un provvedimento giusto che riconosce l'importanza di Gramsci come politico e filosofo del '900.