Secondo l'accusa rappresentata dal pubblico ministero Sergio Dini, titolare delle indagini, nel mese di febbraio del 2021 monsignor Sante Babolin, 86 anni e capo degli esorcisti di Padova, avrebbe sottratto dal conto corrente bancario di una pensionata amica, di cui ne avrebbe avuto la disponibilità, e avrebbe girato sul proprio conto la non indifferente somma di 300mila euro.
Un'operazione passata inosservata fino al novembre del 2022, quando l'amministratore di sostegno dell'anziana, un avvocato del foro di Padova, si è accorto dell'ammanco. Rifiutata una composizione bonaria della vicenda, è scattata la denuncia e le indagini da parte della Procura che, prima di Natale gli inquirenti nel conto corrente del monsignore hanno trovato e posto sotto sequestro quella montagna di soldi.
Babolin è professore emerito di filosofia della Pontificia Università Gregoriana di Roma. Nel 2006, dopo aver lasciato l'insegnamento è rientrato nella diocesi di Padova. L'allora vescovo Antonio Mattiazzo gli ha conferito l'incarico di esorcista per accogliere le persone con disagi dell'anima, quindi tutti coloro eventualmente posseduti dal demonio.
Adesso, gli inquirenti non escludono che il prelato, in passato, abbia compiuto "operazioni" analoghe con i conti corrente di altre persone di cui era entrato in contatto. Monsignor Babolin, fino a un paio di anni fa, era ancora l'esorcista della diocesi, confermato nell'incarico anche dall'attuale vescovo Claudio Cipolla.
In un'intervista rilasciata al quotidiano della Cei, Avvenire, nel gennaio del 2020 aveva detto: «Sono tante le persone con problemi spirituali, ma una minima parte hanno problemi di possessione. Perché siamo in un mondo che ci spinge lontano dalla salvezza di Cristo».
I riti esorcistici venivano celebrati al Santuario della Madonna delle Grazie a Villafranca Padovana. Il pubblico non è stato mai ammesso ad assistervi. «Ogni volta è una lotta feroce contro questa entità malvagia - aveva detto - e c'è consapevolezza e tanta sofferenza da parte delle persone da essa possedute».
fonte: il Gazzettino