Si svolgerà su tre giornate - dense di attività laboratoriali, performance, spettacoli di teatro e mostre pittoriche - il programma di eventi “Il mio canto libero”, nuovo progetto targato Progetti&Teatro, in collaborazione con L.O.F.T. Libera Organizzazione Forme Teatrali, che sarà realizzato all’interno degli spazi di APE Parma Museo nel weekend dall’11 al 13 ottobre, con il patrocinio di Azienda Ospedaliera-Università di Parma, Ausl Parma, Comune di Parma, Fondazione Mario Tommasini, Consorzio Solidarietà Sociale e con il contributo di Fondazione Monteparma, Sirio cooperativa sociale e Proges cooperativa sociale.
“È un progetto che nasce in occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale” racconta il regista Carlo Ferrari, ideatore e direttore artistico dell’iniziativa “per sensibilizzare sul tema del benessere psicologico, coinvolgendo direttamente istituzioni e persone qualificate a parlare di disagi psichici. Oltre a due laboratori di teatro e poesia - rivolti a persone in cura ai servizi di salute mentale e che termineranno con esiti aperti al pubblico - avremo incontri tematici con esperti del settore e spettacoli teatrali dedicati. L’intento è di proporre un esempio virtuoso di welfare culturale”. Tutto questo sarà possibile grazie alla sinergia instaurata con il Dipartimento di Salute Mentale di Parma che ha subito condiviso le finalità del programma, inserendolo tra le iniziative promosse dal coordinamento del Recovery College, composto da operatori e pazienti “esperti per esperienza”, al fine di promuovere la lotta antistigma.
“Il nostro Dipartimento, diretto dal dott. Pietro Pellegrini” spiega la dott.ssa Patrizia Ceroni, referente del progetto regionale “Teatro e salute mentale” insieme all’educatrice Roberta Panizza “lavora da anni sullo sviluppo dell’arte e del teatro nella promozione del benessere psichico e nel trattamento dei disturbi mentali. Riteniamo sia importante valorizzare l’esperienza teatrale che consente di accedere al mondo dell’interiorità, a quegli stati emozionali e mentali comuni a tutti gli esseri umani. La sua efficacia terapeutica è ormai certa perché portar fuori il proprio vissuto, raccontarlo all’Altro, ci aiuta a riconoscere il malessere, a superare insicurezze e vincere l’isolamento. E poi l’attività artistica permette anche di far emergere i talenti della persona, andando oltre la sua patologia. Tra i mandati del programma “Teatri della salute” c’è, infatti, anche quello di far crescere gli aspetti professionalizzanti. Un progetto come “Il mio canto libero” aiuta oggi a creare ponti, a fare rete contro lo spettro dell’istituzionalizzazione e dell’isolamento.
Il benessere psichico ci riguarda tutti e tocca l’intera comunità”.
“Il mio canto libero” avrà, così, un’impronta artistica speciale “sarà libertà di espressione senza pregiudizio o discriminazione” continua Ferrari “ma sarà anche spettacolo con attori professionisti, poesia, arte figurativa e radio: i ragazzi della trasmissione radiofonica “Non ci sto più dentro” faranno delle brevi interviste per creare poi un podcast che racconterà il progetto”. Un modo dunque per dare respiro e dignità al tema della salute mentale e del benessere psicologico perché oggi più che mai è urgente parlarne, avvicinare le persone, allontanare le paure, promuovendo l’incontro, l’apertura e la relazione anche attraverso le esperienze artistico espressive.